Cinque
anni fa nasceva A. "un momento indescrivibile - raccontano mamma
e papà - pieno di emozioni forti che solo due genitori possono
comprendere", almeno sino a quando, subito dopo il parto, una
brutta notizia ha destabilizzato la serenità familiare ponendo i due
neo genitori davanti ad una necessità inaspettata, quella di
sottoporre il proprio bambino ad un intervento di correzione
anorettoplastica.
"Dopo
lo sconforto ci siamo rassegnati e abbiamo superato questo
inconveniente inconsapevoli però che non sarebbe stato il primo. A 9
mesi il nostro bambino ha subìto un intervento di craniostenosi e
ancora un altro di ipospadia. Finalmente
tutto sembrava risolto finché non ci siamo resi conto che il piccolo
aveva il capo inclinato da un lato. Nonostante le svariate visite
specialistiche in cui ognuno esprimeva il proprio parere senza
indicarci la strada da intraprendere per risanare il problema, di
nostra spontanea volontà abbiamo deciso di contattare un
fisioterapista e iniziare un ciclo di sedute. Dopo due anni di
trattamento, però, i miglioramenti che auspicavamo stentavano ad
arrivare, tanto da convincerci a tornare dall'ortopedico".
Risultato:
un nuovo intervento chirurgico di tenotomia
tripolare.
La postura del cranio stava deformando la spalla, le scapole non
erano più in asse e la colonna vertebrale iniziava a risentirne.
“Possibile
che non ci sia un'alternativa meno invasiva dell'intervento
chirurgico?”. Questa la domanda che sempre con più insistenza
iniziava a farsi strada nella mente dei due genitori.
"Dovevamo
prendere una repentina decisione - spiegano - ed è solo allora che
abbiamo cominciato a consultare internet per capirci qualcosa in più.
È così che siamo arrivati nella pagina facebook di un osteopata
pugliese, come noi, che aveva lavorato all'ospedale pediatrico Meyer
di Firenze. Proprio questa esperienza pregressa registrata sul suo CV
online ci ha convinti a contattarlo per un consulto. La
situazione non era facile ma l'osteopata ci ha dato speranza e buoni
margini di guarigione.
Risultati
tangibili sin dalla prima seduta osteopatica.
"Sin
dalla prima seduta il miglioramento era evidente tant'è che,
contentissimi - raccontano la mamma e papà -abbiamo iniziato a
monitorare il percorso del nostro piccolo fotografandolo seduta dopo
seduta. Non sappiamo ancora se sarà sottoposto all'ennesimo
intervento, quello su cui non abbiamo alcun dubbio è che dopo
sole cinque sedute
di osteopatia il
nostro bambino ha migliorato tantissimo la sua postura; noi
continuiamo a crederci proseguendo il trattamento perché fiduciosi
dei progressi ottenuti e speranzosi che l'intervento possa evitarsi.
Il nostro GRAZIE più grande e pieno di stima va
all'osteopata Giacomo
De Carlo che, oltre ad essere un osteopata preparatissimo e
meticoloso, è una persona molto umile e disponibile".
Il
torcicollo miogeno dal punto di vista osteopatico
"Si
da subito - spiega l'osteopata De Carlo - mi è sembrato evidente che
le problematiche del bambino fossero causate dagli interventi
chirurgici pregressi che hanno lasciato inevitabili strascichi, tali
per cui la conformazione del cranio, non più fisiologica, presentava
delle evidenti disfunzioni osteopatiche. Lavorando sulle tensioni a
livello delle suture craniche e attraverso delle manovre di tipo
intraosseo, siamo riusciti, in breve tempo, ad ammorbidire i vari
tessuti (osseo, connettivale e membranoso) riportando in equilibrio
il cranio sia da un punto di vista tissutale che posturale, in quanto
questa condizione di postura viziata incideva fortemente sui suoi
dolori cefalici e avrebbe potuto determinare nel tempo delle
possibili scoliosi e roto-scoliosi".
Saranno
eseguite altre sedute a distanza di 3/6 mesi per consolidare nel
tempo le normalizzazioni raggiunte, ottimizzando i risultati
ottenuti.