Martina
Franca (Ta). Il congresso regionale della Simi, la Società Italiana
di Medicina Interna, nata nel 1887, per la prima volta approda nella
provincia di Taranto. “Cronicità e complessità: la Medicina
Interna, ponte tra ospedale e cure primarie”: questo il tema
scelto. Si terrà Venerdì 24 novembre (8,30 – 17,30) e sabato 25
novembre (9 – 13,30), presso il Park Hotel San Michele di Martina
Franca.
Ad aprire i lavori sarà Fernando Sogari, presidente della
Simi – sezione di Puglia e Basilicata e direttore della struttura
complessa di Medicina Interna al SS. Annunziata di Taranto. Seguirà
la relazione di Francesco Perticone, presidente nazionale Simi.
Un
evento medico – scientifico rivolto agli operatori sanitari, che si
realizza con il patrocinio dell’Università degli Studi di Bari,
l’Università di Foggia, l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli
Odontoiatri della provincia di Taranto e dell’Asl ionica.
Durante
le sessioni saranno affrontate le patologie croniche in carico ai
reparti di Medicina Interna e alla Medicina territoriale: scompenso
cardiaco cronico, insufficienza respiratoria cronica, cirrosi
epatica, gestione pratica del diabete tipo 2; metabolismo ed
implicazioni sistemiche, cronicità e complessità nella pratica
clinica.
“Tutti
argomenti di grande attualità – spiega Sogari – dal momento che,
secondo i dati Istat del 2013, il 75,6% degli ultra sessantacinquenni
soffre di una patologia cronica ed il 48,7 % è affetto da almeno due
patologie croniche. Percentuali che peggiorano con l'aumentare degli
anni”.
Gli
italiani sono i più longevi d'Europa. “Il 21,4% ha più di 65
anni; ma se è vero che in Italia si vive più a lungo, è
altrettanto vero che, chi resiste, non gode di buone condizioni di
salute. Di qui, l’esigenza di un aumento dei bisogni assistenziali
– ha rimarcato Sogari”. Già nel 2016 il Ministero della Salute
ha approvato il Piano Nazionale della Cronicità con gli indirizzi
per una modifica del Sistema Sanitario Nazionale in termini
organizzativi ed economici, attraverso la strutturazione dei servizi
territoriali della prevenzione, della presa in carico della cronicità
e della riduzione del ricorso all’ospedalizzazione.
Ma
molto c’è ancora da fare, dal momento che gli ospedali e, in
particolare, i reparti di Medicina Interna e le Geriatrie si stanno
facendo carico di un aumento progressivo dei ricoveri urgenti,
causati dalle riacutizzazioni nella cronicità. La conseguenza? Il
verificarsi di un affollamento spesso insostenibile dei Pronto
Soccorsi e delle degenze dei Dipartimenti di Medicina, soprattutto
nei periodi in cui proliferano le epidemie influenzali o durante le
giornate estive con picchi di caldo.