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martedì 5 marzo 2013

L’approfondita analisi del Sel sull’esito elettorale a Mottola e capovolgimento della realtà


Leggiamo ammirati la capacità del centrodestra mottolese di stravolgere la realtà dei numeri usciti dalle urne del 24 e 25 febbraio
Soprattutto non comprendiamo, e ce ne scusiamo, l’entusiasmo dimostrato di fronte alla perdita secca oltre 2000 voti rispetto alle politiche di cinque anni fa, dato che dimostra l’inarrestabile declino anche socio/culturale di questa parte politica.

Ci fa piacere che queste elezioni abbiamo avuto l’effetto di Gesù con Lazzaro, infatti dopo mesi di silenzio è tornato alla ribalta, fiutando il momento politico, uno dei principali artefici del disastro mottolese, ossia l’ex sindaco Giovanni Quero, una vera e propria resurrezione.
In questi mesi anche per evitare di incorrere nel reato di “vilipendio di cadavere” (chiaramente politico) come parte politica abbiamo, sempre accuratamente, evitato di porre domande al sig. Quero circa le macerie lasciateci in eredità dalla sue amministrazioni tuttavia, visto il suo ritorno in campo ci sembra opportuno incominciare ad interrogarlo su alcuni dei temi che, grazie alla loro maldestra gestione rischiano di ingessare la nostra città.
Ad esempio parliamo di zona ex 167.
Sono ancora impressi nella memoria gli squilli di tromba ed i titoloni con cui qualche anno fa l’amministrazione di centrodestra annunciava l’avvio del completamento della zona ex 167, per intenderci l’area dietro il supermercato DOK.
A distanza di sei anni dai titoloni e dagli squilli di tromba, stanno venendo al pettine tutti i limiti ed i problemi di un’operazione che “puzzava” sin dall’inizio di mossa elettorale, senza respiro di governo.
Sarà stato un caso, ma tutte le date salienti dell’iter amministrativo(bando, assegnazione delle aree etc. etc.) coincidono dal 2007 in poi con appuntamenti elettorali ed i risultati nefasti ne costituiscono il giusto corollario.
La madre di tutti i problemi è rappresentata dal fatto che la quasi totalità delle aree cedute dall’Ente comune a cooperative ed imprese risultano non essere nella proprietà giuridica dell’Ente stesso.
In soldoni, pur avendo pagato fior di centinaia di migliaia di euro in indennizzi il Comune non avrebbe completato l’iter espropriativo, con la conseguenza di poter rendere incerta la situazione giuridica di quelle aree, dove nel frattempo cooperative ed imprese hanno già cominciato ed in alcuni casi terminato gli alloggi, destinati all’edilizia residenziale pubblica.
Dalle informazioni in nostro possesso, le sopraccitate cooperative ed imprese stanno avendo, come era facilmente presumibile, difficoltà con le banche circa l’elargizione dei mutui, con le conseguenze che tutti possono immaginare.
La prima domanda, che sorge spontanea, è come sia stato possibile fare gli atti notarili (sarebbe interessante capire qual’è studio notarile coinvolto) alla luce di questa poco chiara situazione giuridica.
Questa domanda la giriamo integralmente ai protagonisti di questa assurda vicenda, vedi l’ex sindaco Quero e l’ex assessore all’urbanistica Raffaele Ciquera, che rischia di mettere l’Ente Comunale al centro di un complesso contenzioso giuridico, le cui eventuali conseguenze di carattere economico ricadrebbero sulle spalle dell’ignaro contribuente mottolese. 
Ora, che questi personaggi artefici di simili mostruosità politiche/amministrative, salgono sui banchetti a dare lezione di buona politica ci sembra a dir poco ridicolo, piuttosto salgano sul banco degli imputati politici, per aver prodotto atti amministrativi che rischiano di far collassare il nostro comune.
Sappiamo che l’amministrazione Pinto è impegnata a dipanare questa complessa matassa, che la soluzione, qualunque essa sia, non sarà indolore per la vita amministrativa, al tempo stesso chiediamo che la vicenda venga resa pubblica, che vengano individuati con chiarezza i responsabili e che nel caso la vicenda sia posta all’attenzione della Corte dei Conti per gli eventuali danni erariali, seconda la vecchia massima del “chi sbaglia paga”.
Detto ciò, nessuno intende sottovalutare l’esito elettorale, per cui ci pare del tutto evidente che nei partiti e movimenti del centrosinistra si debba aprire una fase importante di riflessione, anche collettiva, che porti la coalizione a riprendere in mano il vessillo del cambiamento e dell’innovazione e, soprattutto, tracci una linea di discontinuità rispetto ai dieci nefasti anni dell’amministrazione Quero; di tempo c’è ne ancora, mancano oltre quattro anni alla fine del mandato ed i segnali che provengono dal profondo della nostra società e soprattutto dalla “nostra” gente devono essere colti ed accolti con la giusta considerazione.

Fonte: Piazzanews