IL
SINDACO PINTO: L'OSPEDALE NON DIVENTERA' UN MANICOMIO GIUDIZIARIO
Mottola conferma la vocazione riabilitativa come “Centro di Cura e Custodia”.
Il sindaco di Mottola, Luigi Pinto, ribadisce che
l'ultimo piano dell'ex ospedale di Mottola sarà adibito alla
riabilitazione di soggetti con problemi psichiatrici che hanno subito
condanne di lieve entità, ma che la valutazione medica li individua
come soggetti che potrebbero essere guariti se sottratti al regime
carcerario e curati in appositi centri di riabilitazione medica. “E'
da escludere nella maniera più categorica possibile che l'ex
ospedale di Mottola possa diventare un “manicomio giudiziario” ed
anche se lo volesse – rileva il sindaco – non potrebbe esserlo
perché tali strutture sono abolite e vietate dalle leggi nazionali e
dalle direttive europee”.
Il
sindaco Pinto è tornato sull'argomento facendo chiarezza dopo
l'intervista pubblicata domenica scorsa sulla “Gazzetta”. Il
sindaco di Mottola chiarisce che per i soggetti ritenuti più
pericolosi saranno previste apposite strutture di comune accordo tra
i ministeri di Giustizia e Sanità. Verranno predisposte per un
regime detentivo, di cura e guarigione carceraria, e l'unico centro
previsto in Puglia sarà ubicato presso il carcere di Lecce come
struttura giudiziaria e come centro di igiene mentale. Pertanto a
Mottola, così come nelle altre due strutture che saranno realizzate
in Puglia con 20 posti letto ciascuno, verranno ricoverate solo
persone ritenute guaribili, utilizzando la struttura sanitaria
esistente nella logica del pieno utilizzo. “In questo contesto –
aggiunge il sindaco Pinto – abbiamo l'esigenza di sgombrare il
campo da discussioni perniciose e distraenti dal nostro primario
obiettivo che è quello di ingaggiare con la direzione regionale
della sanità e dell'Asl tarantina una vera trattativa per definire,
una volta per sempre, un piano di utilizzo globale e totale della
struttura ex ospedaliera mottolese a partire dalla conferma della
vocazione principale della riabilitazione, come scelta primaria
dell'intervento, e attraverso il maggiore potenziamento dei servizi
territoriali e l'insediamento di nuove aree di intervento come il
Centro Risveglio e l' Hospice, vale a dire un centro per malati
terminali tumorali con terapie palliative”.
FRANCESCO
FRANCAVILLA
Fonte:
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO