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martedì 1 ottobre 2013

NUOVE STRATEGIE PER LA LINGUA ITALIANA NEL MONDO: LA DANTE A CONGRESSO - di Tony Amatulli.


CAGLIARI - Nella splendida cornice di Marina di Capitana, presso il Centro Congressi Hotel Sighientu, ha preso il via l’81° congresso della Società Dante Alighieri. Un evento annuale che riunisce i rappresentanti dei comitati, da più di un secolo impegnati nella tutela e promozione della lingua italiana nel mondo.

La scelta della Sardegna come sede del congresso è carica di significati strategici. Pone l’accento sulla funzione di questa come ponte sul Mediterraneo, dalla quale possano partire nuove linee di azione per la diffusione della nostra lingua nei Paesi del Nord Africa -soprattutto in quelli sconvolti dalle primavere arabe - e, venendo all’Italia, strategie nuove per rilanciare nel Mezzogiorno quegli investimenti nella cultura negli ultimi anni precipitati.
Dopo l’esecuzione degli inni, quello italiano e quello sardo, ad opera della Corale Santa Cecilia di Cagliari, il benvenuto di Alessandro Masi, segretario generale della Dante Alighieri, l’introduzione dell’ambasciatore Bruno Bottai ed i saluti del presidente del comitato di Cagliari, Sergio Congia, si è entrati subito nel vivo con gli interventi di Andrea Meloni, della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, e dell’ambasciatore Aloisi de Larderel, che negli ultimi anni si è speso moltissimo perché la Dante avesse una presenza sul web più moderna ed efficace.
"Servono nuove strategie, senza svendere il nostro patrimonio. Eravamo all’avanguardia nella collezione, nella catagolazione, nell’archivistica. Ora, con il passaggio dall’analogico al digitale tutto questo lo facciamo grazie agli stranieri. E così svendiamo gli archivi dell’Istituto Luce a Youtube, non abbiamo neanche una biblioteca digitale Italia", ha ammonito Renato Soru, presidente di Tiscali, nel suo breve e lucido intervento.
"Nuovi interventi a partire dalla biblioteche scolastiche che incrementino i lettori, ancora troppo pochi. In Italia solo il 46 per cento della popolazione legge almeno un libro all’anno contro il 70 della Francia e l’80 della Germania. Se raggiungessimo questi Paesi avremmo di colpo ricadute benefiche importanti sul PIL", così Paolo Peluffo, vicepresidente Dante, che ha rinnovato l’impegno della Società a tenere d’occhio questi dati e ad inserire sul nuovo sito un contatore dell’indice di lettura nazionale che faccia da bussola.
"Occorre una vera riflessione sul passato coloniale, periodo storico che gli Stati europei sembrano voler nascondere. Se si vuole andare da qualche parte occorre sapere da dove si viene", così Franco Rizzi, segretario generale Unimed, nell’intervento conclusivo della mattinata, prima della firma di un accordo di collaborazione tra la Dante e la stessa Unimed e delle brevi cerimonie di premiazione del Gruppo Giovanile del Comitato della "Dante Alighieri" di Reggio Calabria e del Liceo Scientifico "Europa Unita" di Porto Torres.
Molto seguite le tavole rotonde del pomeriggio che, tra le altre cose, hanno evidenziato l’incremento del numero dei docenti di Italiano in Egitto, nell’ultimo ventennio più che triplicato.
"Dobbiamo però fare di più. Molte Dante non sono attrezzate per far fronte a questa cresciuta domanda nel Nord Africa e, inoltre, molto spesso mancano sedi per l’esame di certificazione della Lingua Italiana. Se non provvedete voi, provvederemo noi", ha concluso con tono bonariamente minaccioso Mohamed Moktary, docente di Italiano all’Università Mohammed V Agdal di Rabat, che ha chiuso di fatto la prima della tre giorni congressuale.



Fonte: aise.it