CAGLIARI
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Nella splendida cornice di Marina di Capitana, presso il Centro
Congressi Hotel Sighientu, ha preso il via l’81°
congresso della Società Dante Alighieri.
Un evento annuale che riunisce i rappresentanti dei comitati, da più
di un secolo impegnati nella tutela e promozione della lingua
italiana nel mondo.
La
scelta della Sardegna come sede del congresso è carica di
significati strategici. Pone l’accento sulla funzione di questa
come ponte sul Mediterraneo, dalla quale possano partire nuove linee
di azione per la diffusione della nostra lingua nei Paesi del Nord
Africa -soprattutto in quelli sconvolti dalle primavere arabe - e,
venendo all’Italia, strategie nuove per rilanciare nel Mezzogiorno
quegli investimenti nella cultura negli ultimi anni precipitati.
Dopo
l’esecuzione degli inni, quello italiano e quello sardo, ad opera
della Corale Santa Cecilia di Cagliari, il benvenuto di Alessandro
Masi, segretario generale della Dante Alighieri, l’introduzione
dell’ambasciatore Bruno Bottai ed i saluti del presidente del
comitato di Cagliari, Sergio Congia, si è entrati subito nel vivo
con gli interventi di Andrea Meloni, della Direzione Generale per la
Promozione del Sistema Paese, e dell’ambasciatore Aloisi de
Larderel, che negli ultimi anni si è speso moltissimo perché la
Dante avesse una presenza sul web più moderna ed efficace.
"Servono
nuove strategie, senza svendere il nostro patrimonio. Eravamo
all’avanguardia nella collezione, nella catagolazione,
nell’archivistica. Ora, con il passaggio dall’analogico al
digitale tutto questo lo facciamo grazie agli stranieri. E così
svendiamo gli archivi dell’Istituto Luce a Youtube, non abbiamo
neanche una biblioteca digitale Italia", ha ammonito Renato
Soru, presidente di Tiscali, nel suo breve e lucido intervento.
"Nuovi
interventi a partire dalla biblioteche scolastiche che incrementino i
lettori, ancora troppo pochi. In Italia solo il 46 per cento della
popolazione legge almeno un libro all’anno contro il 70 della
Francia e l’80 della Germania. Se raggiungessimo questi Paesi
avremmo di colpo ricadute benefiche importanti sul PIL", così
Paolo Peluffo, vicepresidente Dante, che ha rinnovato l’impegno
della Società a tenere d’occhio questi dati e ad inserire sul
nuovo sito un contatore dell’indice di lettura nazionale che faccia
da bussola.
"Occorre
una vera riflessione sul passato coloniale, periodo storico che gli
Stati europei sembrano voler nascondere. Se si vuole andare da
qualche parte occorre sapere da dove si viene", così Franco
Rizzi, segretario generale Unimed, nell’intervento conclusivo della
mattinata, prima della firma di un accordo di collaborazione tra la
Dante e la stessa Unimed e delle brevi cerimonie di premiazione del
Gruppo Giovanile del Comitato della "Dante Alighieri" di
Reggio Calabria e del Liceo Scientifico "Europa Unita" di
Porto Torres.
Molto
seguite le tavole rotonde del pomeriggio che, tra le altre cose,
hanno evidenziato l’incremento del numero dei docenti di Italiano
in Egitto, nell’ultimo ventennio più che triplicato.
"Dobbiamo
però fare di più. Molte Dante non sono attrezzate per far fronte a
questa cresciuta domanda nel Nord Africa e, inoltre, molto spesso
mancano sedi per l’esame di certificazione della Lingua Italiana.
Se non provvedete voi, provvederemo noi", ha concluso con tono
bonariamente minaccioso Mohamed Moktary, docente di Italiano
all’Università Mohammed V Agdal di Rabat, che ha chiuso di fatto
la prima della tre giorni congressuale.
Fonte: aise.it