Il
TAR di Lecce, con propria ordinanza depositata il 31/10/2013 ha
sospeso “...deliberazione di Giunta della Regione Puglia n. 1793
dell’1 ottobre 2013, di approvazione del Programma per la
realizzazione di tre strutture sanitarie extra-ospedaliere per il
superamento degli O.P.G. e di ogni atto connesso, presupposto e/o
consequenziale”.
Si
tratta di una decisione che sia pur non intervenendo nel merito,
l’udienza di discussione del quale è fissata al 13 febbraio 2014,
pone una seria, ed oseremmo dire insormontabile ipoteca, circa la
possibilità di poter allocare i c.d. mini Opg in strutture dal
carattere e dalla vocazione sanitaria.
Infatti a parere del Tribunale amministrativo leccese “…la scelta di allocare la struttura in parola (vedi OPG) all’interno di un immobile ove opera un centro sanitario polifunzionale -scelta astrattamente legittima ma implicante una serie di evidenti criticità- non pare prima facie idoneamente e concretamente giustificata, sia sul piano motivazionale sia, prim’ancora e soprattutto, sul piano istruttorio”.
Quindi secondo una prima lettura, a parere dei giudici la scelta di allocare una struttura prettamente custodiale all’interno di un centro sanitario, può essere legittimo ma sicuramente ha delle implicazioni critiche ed inoltre non appare idoneo e giustificato.
Esattamente le critiche, che sia pur da un punto di vista squisitamente politico, il nostro partito ha mosso dal primo minuto alla scelta di allocare un mini Opg presso l’ex Ospedale Umberto I, scelta fatta dalla Regione Puglia, dall’ASL di Taranto e con il consenso del solo Sindaco di Mottola Luigi Pinto, in quanto le forze politiche sia di maggioranza che di minoranza avevano sempre espresso, sia pure con sfumature diversa, la loro contrarietà a tale progetto.
La speranza è che partendo da questa ordinanza e senza aspettare la decisione nel merito i protagonisti di questa vicenda, ovvero Regione Puglia, ASL di Taranto e Sindaco di Mottola rivedano la loro posizione e soprattutto siano in grado di mettere in campo e portare avanti un progetto serio che venga incontro alla vera vocazione dell’Ospedale Umberto I, ovvero la riabilitazione e per la quale sono stati spese diverse decine di milioni di euro di danaro pubblico.
Per quanto ci riguarda dobbiamo constatare con profondo dispiacere che l’Assessorato alla Sanità regionale, pur essendo trascorsi oltre venti giorni dall’incontro avvenuto a Bari non ha ancora formalizzato una propria proposta (in occasione dell’incontro avvenuto presso il Consiglio Regionale, l’assessore Elena Gentile si impegnò solennemente a venire a Mottola ed a ufficializzare una propria proposta entro la fine di ottobre), per cui ci sembra del tutto naturale ed appropriato riprendere lo stato di agitazione e preparare in tempi brevi una sortita a Bari, atta a far sentire la voce di una comunità che si sente tradita e bistrattata.
In ultima analisi, vogliamo ringraziare il centro sinistra di Ceglie Messapica che si dal primo minuto ha avviato una lotta serrata contro questa imposizione della Regione Puglia, ed ha lavorato per il ricorso al TAR; decisione che, come sopradetto, apre nuovi scenari e nuove possibilità sugli istituendi “mini Opg”.
Coordinamento Cittadino SEL
Gruppo Consiliare SEL
Infatti a parere del Tribunale amministrativo leccese “…la scelta di allocare la struttura in parola (vedi OPG) all’interno di un immobile ove opera un centro sanitario polifunzionale -scelta astrattamente legittima ma implicante una serie di evidenti criticità- non pare prima facie idoneamente e concretamente giustificata, sia sul piano motivazionale sia, prim’ancora e soprattutto, sul piano istruttorio”.
Quindi secondo una prima lettura, a parere dei giudici la scelta di allocare una struttura prettamente custodiale all’interno di un centro sanitario, può essere legittimo ma sicuramente ha delle implicazioni critiche ed inoltre non appare idoneo e giustificato.
Esattamente le critiche, che sia pur da un punto di vista squisitamente politico, il nostro partito ha mosso dal primo minuto alla scelta di allocare un mini Opg presso l’ex Ospedale Umberto I, scelta fatta dalla Regione Puglia, dall’ASL di Taranto e con il consenso del solo Sindaco di Mottola Luigi Pinto, in quanto le forze politiche sia di maggioranza che di minoranza avevano sempre espresso, sia pure con sfumature diversa, la loro contrarietà a tale progetto.
La speranza è che partendo da questa ordinanza e senza aspettare la decisione nel merito i protagonisti di questa vicenda, ovvero Regione Puglia, ASL di Taranto e Sindaco di Mottola rivedano la loro posizione e soprattutto siano in grado di mettere in campo e portare avanti un progetto serio che venga incontro alla vera vocazione dell’Ospedale Umberto I, ovvero la riabilitazione e per la quale sono stati spese diverse decine di milioni di euro di danaro pubblico.
Per quanto ci riguarda dobbiamo constatare con profondo dispiacere che l’Assessorato alla Sanità regionale, pur essendo trascorsi oltre venti giorni dall’incontro avvenuto a Bari non ha ancora formalizzato una propria proposta (in occasione dell’incontro avvenuto presso il Consiglio Regionale, l’assessore Elena Gentile si impegnò solennemente a venire a Mottola ed a ufficializzare una propria proposta entro la fine di ottobre), per cui ci sembra del tutto naturale ed appropriato riprendere lo stato di agitazione e preparare in tempi brevi una sortita a Bari, atta a far sentire la voce di una comunità che si sente tradita e bistrattata.
In ultima analisi, vogliamo ringraziare il centro sinistra di Ceglie Messapica che si dal primo minuto ha avviato una lotta serrata contro questa imposizione della Regione Puglia, ed ha lavorato per il ricorso al TAR; decisione che, come sopradetto, apre nuovi scenari e nuove possibilità sugli istituendi “mini Opg”.
Coordinamento Cittadino SEL
Gruppo Consiliare SEL
Fonte: PIAZZANEWS.IT