Dal
Popolo della libertà arrivano critiche alla mancata realizzazione
del nuovo nosocomio tarantino. Il consigliere regionale del Pdl
Giuseppe Cristella ha diffuso la seguente nota.
“Con
atto deliberativo della giunta regionale (n. 104 del 23 gennaio
2012), la Regione Puglia si defilava dalla Fondazione San Raffaele
sancendo la contestuale volontà da parte del governo regionale di
costruire a Taranto un nuovo plesso ospedaliero d’eccellenza. Dopo
circa due anni l’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di
Taranto è condizionato dalla sottoscrizione dell'Accordo di
programma Quadro Rafforzato che dovrebbe concretizzarsi alla fine del
corrente mese, mentre il documento sullo studio di fattibilità
dell'ospedale di Taranto sarà sottoposto al Nucleo di Valutazione
regionale. Mi preme ricordare che Taranto è ultima nella graduatoria
regionale che stima il rapporto tra posti letto e abitanti, a causa
della chiusura degli ospedali di Massafra e Mottola. Al danno
ambientale e sanitario che sta ancora patendo un’intera città
assieme alla sua provincia si aggiungerebbe la beffa per un impegno
politico circa la costruzione del S. Cataldo adempiuto con grave
ritardo.Non intendo trattare per il momento altre problematiche
legate ad esempio alla viabilità nella zona in cui sarà eretto il
nuovo ospedale in parola ed alle potenziali e pericolose operazioni
speculative che potrebbero consumarsi intorno allacompravendita dei
terreni su cui insisterà la costruzione di che trattasi. La gente di
Taranto ha dimostrato nel tempo grande dignità nell’affrontare il
dramma collegato ai problemi dell’ambiente, del lavoro e della
salute, e per questo merita la considerazione e la solidarietà di
tutti i corregionali pugliesi; la classe politica di centro sinistra,
ha dimostrato di aver agito con inettitudine e accondiscendenza nei
riguardi della famiglia Riva, rivelatasi famelica divoratrice delle
vite di tanti lavoratori inermi, ed oggi quella stessa gente chiede
il riconoscimento di un diritto sacrosanto ed ineludibile ovvero
poter trovare una soluzione all’afflizione fisica e psicologica per
i tanti problemi sanitari che quotidianamente è costretta ad
affrontare; e in questo senso, la realizzazione nei tempi previsti
del S. Cataldo potrebbe risultare fondamentale. A tal proposito al S.
Cataldo dovrebbe essere riconosciuta la dignità e il prestigio di un
IRCCS che suonerebbe come ristoro morale minimo per la scientifica,
consapevole e crudele distruzione dell’ambiente operata dai Riva in
danno del territorio tarantino e per gli irreparabili nocumenti alla
salute subiti dalla cittadinanza jonica. Presidente, solo per un
giorno vada al reparto di ematologia del Moscati di Taranto: troverà
tanta gente giovane e meno giovane rassegnata ed incolpevole,
condannata ingiustamente a morire in tempi più o meno brevi a causa
dei veleni mortali sputati dalle ciminiere dell’ILVA. Vedrà che
non le verrà più l’ispirazione di salire per i tetti di Roma. Il
timing previsto per la costruzione del nuovo ospedale è di circa
sette anni e il Presidente Vendola, forse per quel tempo, potrebbe
non essere più il Presidente di tutti i pugliesi; tuttavia mi piace
immaginarlo tra un lustro abbondante ancora ‘in sella’ alla
Regione come un indomito condottiero, che spalma con la cazzuola in
mano la malta sul primo mattone del nuovo S. Cataldo. Speriamo bene”.
Fonte:
agenparl.it