CASTELLANETA
- Una vera e propria lectio
vitae,
quella tenuta dall’imprenditore laertino Giovanni Matera,
nell’Istituto Tecnico Industriale “Orazio Flacco” di
Castellaneta. Riflessioni ed esempi, seguiti da suggerimenti e
consigli, per imparare ad affrontare al meglio gli studi come
l’esistenza di ogni giorno, le relazioni umane come anche i
colloqui di lavoro.
Attraverso
delle slide, che, in sintesi, hanno proposto il contenuto de “La
cassetta degli attrezzi. Strumenti per il marketing e
l’imprenditoria”,
Giovanni Matera, autore dello stesso volume, ha interagito con gli
studenti, offrendo, in pillole, consigli utili per avere un approccio
positivo con la vita: “Un atteggiamento ottimista – ha spiegato -
aiuta ad evitare la rassegnazione e ad affrontare di petto anche le
sconfitte; queste ultime, infatti, possono trasformarsi in nuovo
inizio, solo imparando a pensare in modo proattivo”. “Ma cosa
vuol dire?”, gli ha chiesto qualcuno, in aula. Pronta la risposta
dell’imprenditore: “Di fronte ad un problema, di qualunque natura
esso sia, possiamo avere due atteggiamenti differenti: addossare
unicamente la colpa agli altri e, questa, è la via più comoda; o
interrogarci per capire dove abbiamo sbagliato, per evitare di
commettere gli stessi errori e, soprattutto, per conoscere meglio noi
stessi, i nostri limiti e le nostre potenzialità”.
Insomma,
“meglio affilare la lama ovvero riappropriarsi del proprio tempo e,
soprattutto, conquistare le quattro dimensioni del vero imprenditore
di se stesso: il senso dell’inadeguatezza: chi ha talento non sente
mai di essere arrivato alla meta; il senso dell’urgenza: per chi ha
talento il momento giusto non è mai domani, ma sempre adesso; la
disponibilità al cambiamento: diffidare da chi è restio al
cambiamento e alle innovazioni; l’orientamento al fare, prima di
avere”.Poi,
un monito: “Ciascuno – ha concluso Giovanni Matera - è titolare
dell’impresa di se stesso e, quindi, unico attore del proprio
destino. Sappiamo tutti che i sogni generano idee e sono le idee, che
fanno girare il mondo. Di conseguenza, quando non ne abbiamo delle
altre, vuol dire che abbiamo smesso di sognare ed è lì che finiamo
nei sogni altrui, riducendoci a spettatori passivi nella commedia
della nostra vita o, peggio, ancora, a marionette nelle mani degli
altri”. L’incontro, introdotto dal docente Leonardo Matera, è
stato seguito con attenzione ed in maniera critica dai ragazzi in
aula, che ne hanno tratto spunti utili. Soddisfatti coloro che lo
hanno organizzato: gli insegnanti Francesca Ludovico, il mottolese
Vito Massimo Depace ed il dirigente scolastico dell’I.I.S.S.
“Orazio Flacco”, dott.ssa Vita Maria Surico.
Maria
Florenzio