"L'identità
culturale di un territorio attraverso la riqualificazione ambientale
e rurale". E' stato questo il tema della giornata di studi,
organizzata per "Sapori in Collina". A farle da cornice, la
dimora rurale "Villino Odaldo".
Costruita
nei primi del '900 e ristrutturata con un cofinanziamento del Gal
"Luoghi Del Mito", è tornata a vivere grazie all’impegno
di Agnese Latorrata ed il supporto dei suoi genitori, Tina ed
Arcangelo.
Ad
organizzare la serata, Carmela D'Auria per lo IAT; Donato Mastrangelo
e Gianni Ragno per l'associazione "Terre Nostre"; Arcangelo
Montanaro, assessore comunale al Turismo ed Ambiente, che ha
fortemente spinto perché l'iniziativa fosse riproposta anche
quest'anno. Chiaro l'obiettivo: "Creare una vetrina promozionale
per il territorio di Mottola, le sue ricchezze paesaggistiche,
storico - artistiche, culturali ed enogastronomiche››.
Ad
aprire i lavori, moderati da Giovanni Colonna del Touring Club
Italiano, è stato il sindaco Luigi Pinto, che ha evidenziato
l'importanza della Misura del Gal "Luoghi del Mito" sulla
"sentieristica": consentirà l'individuazione di percorsi
omogenei per la riqualificazione e tutela del territorio. Parole
chiave del suo intervento, la rigenerazione urbana, la conoscenza del
territorio, la sua identità culturale.
Carmela
D'Auria, responsabile del locale IAT, ha riportato alla memoria la
tradizione delle bombette, dei 'gnumredd' e degli stornelli,
protagonisti della sagra del fornello, che ha dato inizio alla
settimana "Sapori in Collina". ‹‹Un modo - ha detto -
per recuperare le nostre radici, legate alla terra e alla civiltà
contadina››.
Il
convegno ha visto anche l'intervento della proprietaria di Villino
Odaldo, Agnese Latorrata e del dirigente dell'I.I.S.S. "Mondelli"
di Massafra, V. Giuseppe Leopardo. Quest'ultimo si è soffermato sul
contributo dell'agricoltura e della formazione in agricoltura per la
conservazione dell'identità culturale del territorio e della sua
originale vocazione, legata alla terra e alle sue risorse naturali.
Gabriella
Verardi ha sottolineato come il ruolo dell'Istituto Nazionale
di Bioarchitettura sia quello di assistere le comunità, che
intendano passare da un'economia esogena ad un'economia endogena,
vantando una visione olistica. ‹‹Un bioarchitetto - ha spiegato -
si sforza di attuare trasformazioni del territorio, che non producano
una frattura con la sua identità››.
L'agronomo
forestale Tommaso Giorgino ha parlato di partecipazione per la tutela
e valorizzazione del paesaggio, attraverso il progetto "Peoplefor
- Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici": guarda alla
valorizzazione, alla tutela e ad una corretta gestione del bosco di
Sant'Antuono e della Gravina di Petruscio di Mottola, generando
occupazione e cercando, al tempo stesso, di scongiurare la minaccia
rappresentata dall'abbandono e dagli incendi››.
Al
presidente del Gal "Luoghi del Mito", Paolo Nigro, infine,
il compito di presentare la collana di libri: “Manuali pratici per
la diversificazione in attività non agricola” di Dario Latte; una
guida pratica, che il Gal ha realizzato per tutti quegli operatori
del mondo rurale, che intendano diversificare la propria attività.
Nigro ha anche evidenziato come, ‹‹per la prima volta, i Comuni
abbiano rinunciato alla propria identità campanilistica, per
abbracciare una più sinergica collaborazione››.
La
serata si è conclusa con una degustazione di prodotti tipici,
offerti dalla masseria "Sant'Angelo di Piccoli" ed un
concerto di musica popolare con la "Sossio Banda".