E’
una vera è propria cuccagna quella che si è verificata nel corso
del Consiglio Comunale di Mottola del 27 ottobre 2014. Un’incredibile
sequela di eventi che hanno mostrato, ancora una volta, i limiti e
l’incapacità di una maggioranza sempre più sfaldata, di gestire
il governo della città.
Il Consiglio comunale di ieri prevedeva una
serie di punti importanti in materia urbanistica che servivano,
finalmente, a dare il via ai comparti C.2.2 e C.3.1; la modifica al
regolamento istitutivo della consulta delle associazioni e
l’approvazione di un atto transattivo tra il Comune di Mottola e la
Comunità Montana. Questi punti nelle scorse settimane erano stati
già esaminati dalle competenti commissioni consiliari e nessuno dei
componenti appartenenti alla maggioranza aveva sollevato eccezioni o
dubbi. Incredibilmente nella giornata di ieri alcuni consiglieri del
PD hanno chiesto di ritirare il punto relativo al comparto C.2.2
perché a loro dire mancavano delle autorizzazioni di enti
sovraordinati; l’assessore Gentile nella sua relazione ha chiarito
che invece era tutto apposto e il punto poteva approvarsi.
L’opposizione ha incalzato la maggioranza affinché chiarisse le
ragioni del disaccordo con l’assessore al ramo; il Sindaco restava
attonito a guardare l’indecoroso spettacolo senza intervenire. Alla
fine, punto ritirato e senza una ragione plausibile è stato ritirato
anche quello relativo al comparto C.3.1, nonostante, anche in questo
caso, l’assessore ha chiarito che tutto era a posto.
Ma
lo spettacolo del circo impazzito ha continuato ad andare in scena.
Ed
ecco che l’assessore Notaristefano ha chiesto di modificare il
regolamento istitutivo della consulta delle associazioni e dopo aver
relazionato per ben due volte, perché il Sindaco non aveva capito
(ma questa non è una novità) , prima ha visto il solo voto
favorevole del Presidente del Consiglio, poi, una volta che il
Sindaco si è svegliato dalla catalessi in cui era sprofondato per
via di quello che accadeva, i voti favorevoli sono diventati due.
In
definitiva : punto bocciato con il voto contrario di tutta la
maggioranza, fatta eccezione del Sindaco e del Presidente del
Consiglio.
Infine
altro punto ritirato, quello relativo alla transazione tra Comune e
Comunità Montana, perché privo del parere dei Revisori dei Conti.
L’unico
punto approvato all’unanimità è stato quello relativo al
regolamento della videosorveglianza, che, è doveroso ricordare, è
un progetto presentato e portato a finanziamento dalla precedente
amministrazione di centro-destra e che gli attuali amministratori
hanno impiegato ben due anni e mezzo per poter iniziare, forse, la
sua esecuzione.
Risultato
della serata: due Assessori bocciati dalla loro stessa maggioranza.
Insomma
un albero della cuccagna, dove la giunta cerca di raggiungere
qualche risultato e la maggioranza consiliare interessata a spalmare
più grasso possibile per farla cadere. Ci siamo convinti che nella
storia politico-amministrativa dell’era repubblicana, non si siano
mai verificate cose del genere nel nostro comune.
Ci
saremmo aspettati un atto di dignità politica da parte dei due
assessori, che sonoramente bocciati, avrebbero dovuto rassegnare le
dimissioni. Ma di questi tempi, si sa, il tengo famiglia prevale
sull’etica personale.
Oggi
ci troviamo di fronte ad una città offesa, calpestata nella dignità,
vessata oltre ogni limite e quasi rassegnata ad un destino di
progressivo declino in cui Pinto e Compagni l’hanno relegata.
Confidiamo
sempre in un ultimo e risolutivo intervento di questa allegra brigata
e cioè quello di rassegnare le dimissioni e andare a casa, ma non
perché lo chiediamo noi, ma per preservare un briciolo di dignità,
sempre che ne sia rimasta.
Fonte: Gruppi Consiliari FI e PPDT.