La
Cia Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto esprime
apprezzamento per il via libera definitivo della Camera alla
Comunitaria con la nuova norma per la trasparenza dell’olio portato
in tavola, e a far sì che i ristoratori non possano più
“rabboccare” con olio non identificato.
Dopo
la legge del 2006 che vietava le oliere negli esercizi pubblici con
la legge comunitaria, appena approvata alla camera dei deputati,
scatta l’operazione trasparenza per l’olio extra vergine di oliva
italiano che dovrà essere servito al pubblico in recipienti con
tappo anti rabbocco per evitare che le confezioni vengano
continuamente riempite con olio di dubbia provenienza, spesso coperte
dal l’anonimato. La norma approvata prevede che gli oli di oliva
vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli
usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati
in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente,
forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto
non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o
alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta
il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato
in etichetta.
D’altra
parte – spiega la Cia – una bottiglia d’olio extravergine su
sei in Italia finisce sui tavoli di trattorie, ristoranti e bar; ed è
necessario chiarirne l’origine, per garantire chiarezza e
trasparenza ai cittadini e per tutelare i produttori da falsi e
sofisticazioni che “scippano” ogni anno al “made in Italy”
agroalimentare 1,1 miliardi di euro.
Con
questa misura – ricorda la Cia – si mette fine alle oliere
anonime spesso riempite chissà quante volte, magari spacciando per
extravergine un prodotto di basso livello. Finalmente viene garantita
qualità, autenticità e origine dell’olio messo a disposizione del
consumatore finale, ma si protegge anche la sua salute. Oltre
ovviamente a migliorare la sicurezza legata all’igiene del
prodotto, grazie all’obbligo del tappo “antirabbocco”.
Ora,
però, dobbiamo insistere a livello comunitario affinché questa
norma – conclude la Cia – diventi un obbligo per tutti i Paesi
membri.
Fonte: CIA TARANTO