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martedì 7 ottobre 2014

UNA FOLLA DI FEDELI HA SALUTATO MONSIGNOR MANIAGO.


Nel tardo pomeriggio di domenica, nonostante una leggera ma insistente pioggerellina, una folla di persone ha salutato il nuovo vescovo di Castellaneta Mons. Claudio Maniago in visita alla città di Mottola.

Le non benevoli condizioni meteorologiche hanno costretto gli organizzatori ad apportare alcune modifiche alle iniziative di benvenuto programmate e così la prevista cerimonia di saluto non si è potuta svolgere all'aperto, in piazza XX Settembre.
In sostituzione, qui, un comitato di accoglienza formato da una folta delegazione di rappresentanti delle istituzioni locali, dal presidente del consiglio comunale Carlo De Fiori, dalla dirigente Maria D’Onghia e dallo stesso sindaco dott. Luigi Pinto hanno atteso l'arrivo di Mons. Maniago, quindi, si sono trasferiti presso l'ex sala convegni del Comune.
Qui, dopo aver espresso parole di sentito ringraziamento, il dott. Pinto ha conferito all'illustre ospite il gagliardetto della Città di Mottola e alcuni libri.
Ad accogliere il vescovo di Castellaneta c'erano anche le Confraternite, le associazioni dei Marinari e Carabinieri in congedo con i loro gagliardetti, gli studenti delle scuole elementari che hanno provveduto al lancio di palloncini colorati, la banda musicale "U.Montanaro" e naturalmente tanti fedeli.


La giornata ecclesiale è quindi proseguita presso la Chiesa Madre, dove l’Arciprete Don Sario Chiarelli, insieme ai parroci delle altre chiese mottolesi, ha concelebrato la Santa Messa, presiedutada Mons. Maniago.
Prima, però, il sindaco dott. Luigi Pinto ha tenuto un breve discorso durante il quale ha ripercosso alcune tappe della storia millenaria della città di Mottola, i cui natali sono fatti risalire al 1000 a. c. e dell'importante ruolo che essa ebbe, in quanto città della Magna Grecia, nella difesa di Taranto.
Mottola, nel tardo medioevo, è stata sede vescovile e nel XIVº secolo partecipò alla cacciata dei turchi, vicino a Massafra, che si erano spinti nell'entroterra, è stata, inoltre, dimora di un centro monastico allocato presso l'attuale masseria di Casalrotto, dove i monaci, vivendo secondo le regole cristiane del vivere in grotta, ossia pregando e lavorando, hanno lasciato in eredità una copiosa documentazione pittorica dell'arte bizantina.
Venendo ai giorni nostri il sindaco ha sottolineato come la sua città sia un paese tranquillo, abitatoda gente brava, lavoratrice e con un forte senso religioso. Nel corso degli anni essa è cresciuta economicamente dotandosi di un’area artigianale e industriale, di servizi e infrastrutture e valorizzando la sua vocazione connessa all'agricoltura, al turismo e alla cultura.
La crisi in atto non ha certamente risparmiato le famiglie mottolesi.
"Consapevoli di questo momento così difficile - ha affermato Pinto - stiamo amministrando il denaro pubblico con oculatezza per evitare di gravare ancora di più sui magri bilanci familiari. La nostra speranza è che le condizioni possano al più presto migliorare”.
Nel terminare il suo intervento, il sindaco ha invitato Mons. Maniago, lontano dalla sua città natale di Firenze, a considerare Mottola come la sua casa, assicurando che mai verranno meno sostegno, vicinanza e affetto.
Monsignor Maniago, nel salutare e ringraziare i mottolesi per la calorosa accoglienza, ha sottolineato il ruolo importante che le Istituzioni possono svolgere a favore della gente e ha auspicato un sempre maggior impegno a favore dei più deboli.
Rispondendo all'invito del sindaco, egli ha detto di sentirsi già parte della comunità mottolese e congrande umiltà ha invitato tutti a continuare a considerarlo come "don Claudio" così com'era scritto sullo striscione di benvenuto, perché ciò, a suo giudizio, dimostra che i cittadini lo vedono come uno di loro.


Addetto Stampa 
dott. Cosimo Damiano TRAMONTE

Fonte:  www.comune.mottola.ta.it