MOTTOLA
(TA) – "Dio ama chi dona con gioia". Anche quest'anno, è
la solidarietà il filo conduttore della mostra dei misteri in
miniatura, inaugurata domenica sera, nei locali della Confraternita
del Carmine, in via Mazzini.
La
mostra, infatti, oltre ad avere una valenza religiosa ed artistico -
culturale, punta alla carità; la stessa che, 365 giorni l'anno, così
com'è nel vero spirito confraternale, in silenzio, muove ogni
singola iniziativa della Confraternita del Carmine da 12 marzo del
1701 ovvero da ben 314 anni.
Per
l'occasione, è stata organizzata, presso la parrocchia omonima, una
raccolta di viveri, che potranno essere donati sino al 12 aprile,
dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 21.
Sono,
questi, gli orari di apertura della mostra, che, alle note della
banda "U. Montanaro", è stata ufficialmente aperta al
pubblico, dopo la benedizione affidata a don Sario Chiarelli, alla
presenza dei confratelli e consorelle in abito da rito. Presente
ovviamente il sindaco Luigi Pinto, che ne ha evidenziato l'importanza
religiosa, ma non solo: ‹‹Questa iniziativa - ha detto - come le
altre in programma, ci consente di soffermarci sull'importanza della
fede. Ma i riti della Settimana Santa contribuiscono anche a
promuovere il territorio e le sue secolari tradizioni, legate alla
Pasqua››. Concetti, ribaditi anche dal priore Vito Greco e dal
Direttivo della Confraternita, che hanno voluto rimarcare ‹‹l'impegno
caritatevole, che, quotidianamente, impegna ogni singolo
confratello››.
La
mostra riproduce integralmente, in miniatura, la processione dei
misteri del Sabato Santo. Oltre 200, gli elementi: dalle paranze in
terracotta di 12-13 cm ai Misteri di 15 - 20 cm.
Così,
in successione, si trovano “U Fischett”, il troccolante e lo
stendardo della Confraternita del Carmine, listato a lutto. Segue la
croce dei Misteri, con la corona di spine ed il sudario di lino
bianco. E, poi, “U Mazzir”. Riprodotte anche le donne, che,
vestite di nero, affiancano Gesù Morto, le autorità, i crociferi, i
chierichetti, il sacerdote ed i due gruppi bandistici. Ed, ancora, i
lampioni accesi all'alba, il pavimento in cartongesso a ricordare le
chianche del centro storico.
Le
paranze, che sorreggono a spalla i Misteri, dondolano lentamente e,
all'uscita del plastico della chiesa del Carmine, oltre
all'Addolorata, c'è anche papa Francesco. Il tutto, realizzato dalla
Confraternita del Carmine, con la collaborazione di Giuseppe
Caragnano, Piero Rella, Nicolas Matarrese e Lorenzo Chiulli.
A
fare da cornice alla processione in miniatura, anche una mostra
fotografica, realizzata da Giuseppe Carucci, Donato Notaristefano e
Giuseppe Palmiotto ed una rielaborazione pittorica di Stefano
D’Onghia.