MOTTOLA
(TA) – Alle prime ore dell’alba, di domani, sabato santo, dalla
Chiesa del Carmine, esce la processione dei Misteri, dodici complessi
statuari: Gesù nell’Orto degli Ulivi, Gesù alla Colonna, Gesù
incoronato di spine, la Caduta, la Veronica con il volto di Gesù e
la Veronica con la tunica, Gesù in croce, Gesù deposto alla croce,
la Pietà, il Calvario, la bara di Gesù Morto e l’Addolorata.
La
processione è scandita dal lento incedere delle paranze, oltre
ottocento. Sono incappucciate ed hanno la corona di spine di
melograno sul capo; il cingolo bianco, intrecciato al cinto; i guanti
e la tunica bianchi; lo scapolare marrone, con la scritta “Decor”,
avanti e “Carmeli”, dietro, sormontato dalla mozzetta di color
paglino, su cui è appuntato un fiocco di color nero, in segno di
lutto. Nella mano destra stringono “U Prdon”, un bastone di color
bianco ed, in segno di penitenza, camminano scalzi. I piedi sono
impolverati, dolenti, stanchi.
Sono
uomini, donne e bambini, tutti confratelli e consorelle del Carmine.
In perfetta e silenziosa compostezza, a passo lento ed andante,
annunciato dal troccolante, ripercorrono le vie principali del paese,
accompagnati dalle marce funebri della passione.
Oltrepassano
la soglia della centralissima parrocchia di via Mazzini, attorno alle
6 del mattino, per fare rientro a mezzogiorno, quando, molti dei
confratelli si lasciano andare ad un pianto commovente, quasi
liberatorio, come se avessero rivissuto, durante quel lungo e
sofferto peregrinare, il dolore del martirio di Cristo. Le statue
pesano; le lunghe ore di cammino, anche.
Una
processione davvero unica e singolare, che si traduce in un crescendo
di religiosità e di commozione. Ogni anno, a Mottola, nella
mattinata del Sabato Santo, arrivano numerosi fedeli e curiosi.
Gremiscono, soprattutto, i due lati del corso cittadino ed, in
silenzio, assistono penitenti al passaggio delle statue, sino al
Cristo Morto e all’Addolorata, in cerca del figlio. La suggestione
emotiva è tanta, la singolarità del momento è davvero unica!
La
devozione si intreccia con la tradizione, la religiosità con
un’inevitabile attrattiva turistica.