Alcuni
mesi addietro il Meetup 5 Stelle Mottola aveva organizzato una
petizione popolare raccogliendo 300 firme di cittadini mottolesi per
chiedere all’amministrazione comunale l’adozione di un
regolamento che disciplinasse finalmente l’installazione delle
antenne di telefonia sul territorio comunale fino ad ora avvenuta in
maniera selvaggia e incontrollata.
A
risultato raggiunto era stata presentato relativa istanza agli organi
competenti, corredata da una bozza di regolamento che potesse
rappresentare l’avvio di un processo teso all’approvazione finale
di un atto.
Attesi
vanamente 60 giorni, termine previsto dallo statuto comunale affinché
i promotori di una qualsiasi petizione popolare vengano ricevuti ed
ascoltati in Comune, siamo stati costretti a scrivere al prefetto di
Taranto, mettendolo al corrente della violazione dell'art.60 dello
Statuto del Comune di Mottola ed esortandolo a prendere i dovuti
provvedimenti.
La
volontà di 300 cittadini mottolesi è stata completamente ignorata e
calpestata. E fa riflettere che un tema come quello dell'inquinamento
elettromagnetico, che ha inevitabili ripercussioni sulla nostra
salute e che dovrebbe creare una unione di intenti al di là del
colore politico, non venga minimamente preso in considerazione dai
nostri amministratori.
Cosa
esiste a fare lo strumento della petizione popolare, sancito
dall'art. 60 del nostro statuto comunale, se poi non si tiene conto
di una istanza presentata da 300 cittadini mottolesi?