Il
consiglio comunale di lunedì 25 gennaio ha certificato il grave
conflitto esistente all’interno della maggioranza di centro
sinistra ormai lacerato irreparabilmente da continue lotte interne.
La
vicenda scaturisce dalla lettura di un documento da parte del
consigliere Fasanelli nel quale si dà atto dell’insofferenza dei
quattro componenti dell’ “Intergruppo” in ordine alla figura
del presidente del consiglio comunale Carlo De Fiori, a loro dire non
più capace di garantire quella imparzialità e quella indipendenza
necessarie per svolgere al meglio il delicato ruolo.
Dopo
la lettura di tali dichiarazioni e la votazione favorevole del primo
punto all’ordine del giorno i quattro consiglieri della maggioranza
abbandonavano l’assemblea scatenando la prevedibile reazione
dell’opposizione, che coglieva la palla al balzo per far venir meno
il numero legale della seduta palesando così una nuova crisi
istituzionale all’interno della maggioranza.
E’
abbastanza singolare che i quattro consiglieri chiedano solo adesso,
a distanza di quattro anni dall’inizio della legislatura, la testa
di De Fiori visto che il conflitto di interesse addebitatogli risulta
essere presente sin dall’inizio dell’avventura della giunta
Pinto.
La
realtà dei fatti è che è in atto un braccio di ferro tra il gruppo
locale del PD e il resto dei componenti della maggioranza, stanchi di
dover accettare supinamente le direttive imposte dalla segreteria
provinciale del partito di governo e le azioni di un presidente del
consiglio non più capace di ricoprire quel ruolo in maniera serena
ed equilibrata come invece la carica richiederebbe.
Ci
aspetteremmo ora che l’opposizione di centrodestra, in presenza di
una richiesta ufficiale di revoca del presidente del consiglio,
approvi la mozione senza batter ciglio visto che lo stesso
consigliere Lattarulo durante l’infuocato consiglio ha specificato
che sollevò “ la questione del conflitto di interessi di De Fiori
persino durante il primo consiglio comunale ma voi della maggioranza
vi siete fatti una bella risatina”.
I
quattro consiglieri dell’ “Intergruppo” e i sei consiglieri di
opposizione avrebbero la maggioranza richiesta dallo statuto per
poter far decadere dalla carica il presidente del consiglio! Non ci
resta che attendere per capire se, al di là di queste dichiarazioni
di facciata, vi sia la reale volontà di operare una simile scelta o
se invece l’intera vicenda sia stata architettata per meri
tornaconti e ripicche politiche.
Il
risultato di questo teatrino appena andato in scena è la completa
paralisi delle attività politico-amministrative con l’effetto che
a pagarne le conseguenze sono sempre e solo gli ignari cittadini
mottolesi.
Il
carnevale in collina ha aperto i battenti con largo anticipo!