Gioia
del Colle (Bari) - “Non possiamo restare spettatori. Non possiamo
restare indifferenti. Non possiamo cadere negli stessi errori del
passato, fatto di silenzi e teste voltate”.
Con queste parole,
pronunciate da Ruth Dureghello , presidente della Comunità ebraica
romana, in occasione della visita in sinagoga di Papa Francesco lo
scorso 17 Gennaio, la rettrice dell’Università della Terza Età,
dott.ssa Giovanna Viterbo, ha salutato le scolaresche degli Istituti
Superiori di Gioia del Colle. La stessa ha spiegato i motivi che
hanno spinto gli iscritti all’Università a mettere in scena
l’opera teatrale: “ Train de Vie – un viaggio per non
dimenticare”. L’occasione è la “Giornata della Memoria”,
celebrata ogni 27 gennaio, per ricordare le vittime della Shoa . Il
fine è quello di sensibilizzare i giovani, ha detto la dott.ssa
Viterbo, affinchè tali orrori non si ripetano nella storia, poichè
“i giovani hanno diritto ad un mondo migliore”.
La
compagnia, composta da attori non professionisti, ma capaci di
suscitare forti emozioni, guidata magistralmente dal regista e
autore Maurizio Vacca, ha calcato il palcoscenico del teatro
“Rossini”, dando agli spettatori una lezione di grande impegno
sociale. Ha interpretato un’immaginaria comunità ebraica nel
periodo nazi-fascista, la quale , per sottrarsi alle persecuzioni ,
decide di assecondare colui che tutti considerano un folle:
organizzare un treno fantasma, per raggiungere la “terra dei
padri” e la salvezza. La figura del pazzo, voluta dall’autore,
rappresenta colui che si discosta dalla rassegnazione generale,
dimostrandosi imprevedibilmente lungimirante, lucido analista delle
vicende e concreto risolutore.
Il
silenzio in sala ha dimostrato eloquentemente che il messaggio
contenuto nell’opera ha raggiunto gli spettatori, i quali al
termine hanno dato vita ad un vivace dibattito col regista , nelle
cui risposte non sono mancati precisi riferimenti alla cronaca ed in
particolare alle attuali minacce terroristiche. Ancora una volta
vengono in soccorso le parole di Ruth Dureghello, pronunciate dalla
dott.ssa Viterbo e che invitano ad una profonda riflessione: “l’odio
che nasce dal razzismo e trova il suo fondamento nel pregiudizio o
peggio usa le parole di Dio per uccidere, merita sempre il nostro
sdegno”.
Una
bella lezione di vita!
Redazione
di Istituto
5°Ae
IIS "Da Vinci - Galilei"