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giovedì 3 marzo 2016

COMUNICATO STAMPA M5S MOTTOLA: "INCIUCIO IN CORSO".


Martedì scorso avevamo dato la notizia delle dimissioni dei due assessori (Gentile e Montanaro) e dell'uscita dalla maggioranza dei 4 consiglieri dell'Intergruppo, precisando che la maggioranza era diventata numericamente minoranza a meno che l'opposizione di centro-destra non fosse giunta in soccorso e avesse fatto da stampella al Pd locale.

Ció che è successo ieri sera durante il consiglio comunale è esattamente lo scenario che avevamo paventato: durante la discussione del primo punto all'ordine del giorno, ovvero il DUP, i consiglieri dissidenti abbandonavano l'aula mentre i sei dell'opposizione resistevano strenuamente seduti ai loro banchi permettendo l'approvazione del punto e la prosecuzione dell'assise.
Non siamo in possesso della sfera di cristallo nè riteniamo di essere sagaci politologi: abbiamo solo la consapevolezza che, così come a livello nazionale la classe politica di destra e sinistra inciucia allegramente producendo sia il patto del Nazareno che il fresco triumvirato Renzi-Verdini-Alfano pur di salvaguardare i propri interessi, anche alle nostre latitudini il centro-destra ha scelto di strizzare l'occhio a sinistra.
Avrebbe potuto abbandonare l'aula facendo sciogliere la seduta per mancanza del numero legale. E, invece, pretestuosamente ha fatto appello al senso di responsabilità verso la comunità per continuare a scaldare le poltrona.
In realtà il centro destra è in forte difficoltà per due ragioni. 
Innanzitutto, non ha saputo trovare, al proprio interno, la capacità di rinnovarsi dopo dieci anni di governo della città, magari lasciando spazio a nuove figure dotate di maggior slancio, competenza e passione che potessero raccogliere il peso della leadership di Giovanni Quero. Da vent'anni il centro-destra a Mottola è in mano a quel cerchio magico di sodali che ne reggono le fila ma che non producono alternative e progetti politici validi!
Il secondo motivo è che nella logica partitica i desiderata dei vertici vanno rispettati così come gli "esempi" seguiti: l'asse Pelillo-Chiarelli a livello nazionale e quello Tamburrano-Pd a livello provinciale vi sembrano poco? E allora, morsi in questa stretta, cosa avrebbero potuto fare i consiglieri del centro-destra se non riprodurre fedelmente l'immagine che li vede d'amore e d'accordo in tutti gli altri scenari istituzionali?