TALSANO
(TA). Diverse gite, una ogni fine mese, per conoscere il territorio
pugliese con le sue bellezze paesaggistiche e monumentali, ultima, in
ordine di tempo, quella con destinazione Oria, fatta a fine novembre
e diverse feste per attendere il Natale.
Questa
è la “Casa per la vita”, una comunità di riabilitazione
psichiatrica, ubicata in via Patelle 26, nei pressi della Litoranea,
a Talsano. Per Santa Cecilia, musica e pettole per dare il benvenuto
alle festività, all’interno di una grande famiglia, composta da
Vincenzo Catucci, Carmen Borsci, Giovanna Cianci, Alessia De Florio e
Bartolomeo Oliva.
Un
momento di festa, che ha visto anche la partecipazione di Adriano
Morales, presidente della cooperativa “La Vela”, a cui è
affidata la gestione della struttura, della dottoressa Laura Troiano
per il Comune di Taranto, in quanto artefice del progetto stesso
della “Casa per la vita”, affiancata dalle due assistenti sociali
Silvana Francese ed Anna D’Angelo. Presenti anche il dottor
Francesco Ricciardelli e la dottoressa Giulia Cassetta del Centro
Igiene Mentale.
E’
stata l’occasione per ribadire quella che è la mission della
struttura: migliorare l’autostima dei propri utenti, in tutto
sette, di età compresa tra i trentasei ed i cinquantotto anni e
favorirne un’apertura agli stimoli emotivi e relazionali, che
arrivano dagli altri e dal contesto esterno.
Per
il raggiungimento di tali obiettivi, nel corso del 2016, sono state
messe in campo diverse attività, che hanno tenuto impegnati gli
utenti, spesso con interventi individuali e personalizzati, a seconda
delle esigenze di ciascuno. Tutte attività mirate, che hanno
consentito agli ospiti della struttura di fare uno scambio di
esperienze, mettendosi in gioco con le proprie potenzialità e
predisposizioni, tutte finalizzate a definire la qualità e le best
practicies del trattamento comunitario.
“Proprio
per la sua specificità di comunità residenziale terapeutica
riabilitativa, infatti, la struttura – come spiegato dal
coordinatore della stessa Morales – persegue un modello di
intervento integrato, che ha, come obiettivo ultimo, quello di
favorire una maggiore autonomia ed, in molti casi, anche
l’integrazione dell’utente in ambienti esterni alla struttura
stessa”.
Così,
i sette utenti si sono cimentati nei vari laboratori: in quello
artistico ovvero nella lavorazione della ceramica e nella
realizzazione di disegni e di manufatti vari, molti dei quali sono
stati anche venduti. Ed, ancora, un corso annuale di danza col
maestro Gabriele Ferri, uscite serali, karaoke ed un laboratorio di
pasticceria, per impastare ed infornare dolci, da consumare insieme,
come in una grande famiglia, con tutti il personale della struttura,
dove è festa ogni giorno e non solo a Natale.