Assistiamo
sgomenti all’ennesima privazione subita dalla struttura sanitaria
di Mottola: la chiusura della Farmacia è l’ultimo di
un’inquietante sequela di atti consumati sulla pelle della
popolazione non solo mottolese, ma di tutto il territorio.
Adottando
questo atto, nessuno dei responsabili si sarà posto il problema del
disagio arrecato agli utenti del servizio (ne siamo certi!).
Restiamo
sempre della convinzione che l’offerta sanitaria, nel territorio
jonico soprattutto, debba rispondere a logiche non di mero calcolo,
ma di umanità.
Per
tali ragioni, non possiamo sopportare che la sanità tarantina sia
governata da uno stuolo di burocrati sordi e ciechi, capaci soltanto
di attuare pratiche ragionieristiche, come tali lontane anni luce
dalle esigenze vere della popolazione e dalle emergenze di un
territorio.
Portate
all’eccesso – come abbiamo l’impressione che si voglia fare –
tali logiche distruggeranno ancor prima che si manifesti nella sua
reale consistenza quel principio di territorialità nell’assistenza
che era una delle caratteristiche dei piani approvati sino al 2015.
Tutto
ciò con le chiare colpe di una politica che, ad ogni livello, invece
di impartire le proprie indicazioni e le proprie scelte, preferisce
(per pigrizia) invertire il rapporto e delegare tutto ai burocrati.
Abbiamo
utilizzato l’espressione “assistiamo” anche perché siamo ormai
abituati all’assenza totale di interlocuzione con le istituzioni
sanitarie e siamo pronti a scommettere che anche questo scempio sia
stato consumato senza il confronto con le componenti sociali o con
l’amministrazione. In particolare quest’ultima si è sempre
dimostrata passiva rispetto alle scelte del management, ove non anche
colpevolmente entusiasta dell’ostentazione delle sue performance,
basate solo sulla quadratura dei numeri e mai sulla reale analisi
della qualità dell’offerta sanitaria in provincia di Taranto.
Agli
atti consumati sulla pelle della popolazione si sommano le omesse
risposte sulla idoneità della struttura di via S. Pellico ad essere
parte integrante dell’offerta sanitaria nella provincia jonica.
Inoltre, a conferma del fatto che la politica mottolese ha ormai
abdicato al suo ruolo, stiamo ancora attendendo la riconvocazione del
Consiglio Comunale per deliberare sulla questione sanitaria in
provincia di Taranto, per lanciare un messaggio con una unica voce.
Durante lo scorso consiglio monotematico fummo bloccati con
motivazioni pretestuose, a conferma che le divergenze politiche, per
alcuni, sono più importanti del bene collettivo: Mottola è un paese
diviso anche perché la sua classe politica non è in grado di fare
fronte comune nemmeno sui grandi temi (che non dovrebbero avere
colore e che dovrebbero unire tutti).
Se
questo è lo stato di cose, il cielo sopra di noi è a tinte fosche,
ma non bisogna rinunciare a chiedere una sanità più equa e più
vicina ai cittadini.
I
consiglieri comunali
Carmelo
D’Auria
Palmo
Matarrese
Pietro
Rella