MOTTOLA
(TA). E’ stato il pranzo della
solidarietà, per le famiglie indigenti, organizzato presso il Centro
Polivalente, ad aprire, mercoledì scorso, i festeggiamenti civili in
onore di San Giuseppe. Attenzione, dunque, rivolta ai meno fortunati,
così come accade ogni anno, su iniziativa dell’intera comunità
della chiesa, intitolata proprio al santo falegname.
Nella
serata di domani, sabato 15, alle ore 19, al via la 3^ Rassegna
Canora dei cori parrocchiali, che, presso la chiesa di San Giuseppe
Lavoratore chiama a raccolta numerosi cori della Diocesi di
Castellaneta. Un momento di confronto, ma anche di socializzazione,
in grado di regalare qualche ora di sano intrattenimento musicale ai
fedeli, che, per l’occasione, gremiscono la parrocchia, in nome di
quella profonda e radicata devozione per San Giuseppe, che, a
Mottola, dura da secoli.
Il
programma religioso ha preso inizio già lunedì scorso, 10 marzo,
con la novena e proseguirà anche questa domenica, con le
celebrazioni eucaristiche delle ore 9 ed 11, con la recita
comunitaria del Santo Rosario e della Novena alle 17 e con il canto
dei vespri, prima della messa delle 18.
Intanto,
il Comitato Festa, coordinato da Maurizio Torrente, l’associazione
culturale “Terre Nostre” con Gianni Ragno e Donato Mastrangelo,
in collaborazione con l’Ufficio Turistico, guidato da Carmela
D’Auria, si stanno attivando per l’organizzazione della 5^
edizione del concorso “Il falò più bello per San Giuseppe” e
per altre iniziative, che possano calamitare l’attenzione dei
visitatori.
A
Mottola, la devozione per “lo sposo di Maria” si intreccia con la
tradizione dei falò, in un rione, quello di “San Giuseppe - La
Pentima”, che, per l’occasione, si veste di rosso: coperte,
bandierine e drappi vengono esposti ai balconi, per accogliere
festosamente il simulacro del santo, in processione, che sembra
benedire i vari focolai.
Tradizione
e folklore, dunque, segnano ogni anno, sulla “spia dello Ionio”,
la giornata del 19 marzo: concerti musicali e bandistici, il
tradizionale spettacolo pirotecnico ed un vero e proprio percorso
enogastronomico, che accompagnerà i visitatori nel loro lungo
peregrinare tra i falò.
Maria Florenzio