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venerdì 14 marzo 2014

DALL'UNIVERSITA' DELLA PACE DI OSLO A MOTTOLA: PROGETTO INTERNAZIONALE DI RISOLUZIONE DEI CONFLITTI GIOVANILI "SABONA".

             Domani ore 18.30, presso il liceo “A. Einstein”


Sarà un viaggio attraverso lunghe rotte fisiche ed emozionali, quello che porterà due componenti dalla “Transcend Peace University” di Oslo, Synøve Faldalen ed Erika Degortes, a Mottola. Il 15 marzo, alle 18.30, infatti, le due relatrici si confronteranno con il pubblico presso l’Aula Magna del liceo, presentando, per la prima volta in Puglia, il progetto “Sabona”, termine che tradotto dalla lingua zulù, significa “Ti vedo”. 

Synøve Faldalen ed Erika Degortes sono allieve di Johan Galtung, fondatore nel 1959 dell' “International Peace Research Institute” e della rete “Transcend” per la risoluzione dei conflitti (www.transcend.org).“Sabona” è un progetto che si basa sul concetto di trasformazione dei conflitti giovanili in maniera creativa, tramite strumenti che forniscono un valido risultato, andando alle radici della gestione della violenza anche in chi la genera. L 'introduzione del metodo “Sabona” nelle scuole insegna a gestire i conflitti tramite l'empatia, la non violenza e la creatività, migliorando anche il rendimento scolastico dei ragazzi. Ottimi risultati si sono ottenuti anche in ambienti lavorativi. 

L’incontro è stato promosso dall’associazione “Avamposto.Educativo onlus” capitanata da Gabriella Pansini e Domenico Potenz, da anni impegnata in progetti di educazione e formazione (www.avampostoeducativo.wordpress.com). L’occasione sarà anche quella del resoconto di uno studio cominciato circa due anni fa da ”Avamposto”, intitolato “Disagio a scuola nella realtà cittadina di Mottola ”, apparso sulla rivista di pedagogia “Orientamenti pedagogici”. Un anticipo delle tematiche affrontate si è avuto lo scorso 28 febbraio presso l’Aula Magna del liceo scientifico, alla presenza di Domenico Potenz, di Giancarlo Luce del Teatro “Le Forche”, di studenti, genitori e formatori impegnati nei vari progetti dell’associazione. Nell’occasione, Giancarlo Luce ha letto brani tratti da “Lettera ai genitori” di Don Mazzi: (…)Fateli incontrare con personalità forti, profetiche, significative, ce ne sono tante. Ascoltate, parlate, perdonate. Imparate a capire il nuovo vocabolario dei vostri figli. Quando erano piccoli avete insegnato voi il vostro vocabolario. Ora diventate loro alunni (…) Insegnategli a dedicarsi a grandi passioni, sono quelle che li salveranno”. 
Ad essi sono seguiti letture di stralci di lettere anonime degli studenti. Tra i conflitti emersi, quelli di figli di coppie separate che non sopportano di assistere ai litigi dei genitori e di non essere usati come loro “merce di scambio; ragazzi che avvertono il peso di essere ignorati dai genitori, poiché troppo coinvolti in problematiche personali o lavorative. O quelli di chi, non sentendosi accettato dai genitori o dai compagni di scuola, vede il proprio disagio degenerare in depressione, o esprimersi in fenomeni di autolesionismo. 
Esempi che ricordano episodi ricorrenti di discussione nei talk–show televisivi, anche se la realtà vicina ne è immersa più di quanto si immagini.


Fonte: Avamposto Educativo.