Domani ore 18.30, presso il liceo “A. Einstein” |
Sarà
un viaggio attraverso lunghe rotte fisiche ed emozionali, quello che
porterà due componenti dalla “Transcend Peace University” di
Oslo, Synøve Faldalen ed Erika Degortes, a Mottola. Il 15 marzo,
alle 18.30, infatti, le due relatrici si confronteranno con il
pubblico presso l’Aula Magna del liceo, presentando, per la prima
volta in Puglia, il progetto “Sabona”, termine che tradotto dalla
lingua zulù, significa “Ti vedo”.
Synøve
Faldalen ed Erika Degortes sono allieve di Johan Galtung, fondatore
nel 1959 dell' “International Peace Research Institute” e della
rete “Transcend” per la risoluzione dei conflitti
(www.transcend.org).“Sabona” è un progetto che si basa sul
concetto di trasformazione dei conflitti giovanili in maniera
creativa, tramite strumenti che forniscono un valido risultato,
andando alle radici della gestione della violenza anche in chi la
genera. L 'introduzione del metodo “Sabona” nelle scuole insegna
a gestire i conflitti tramite l'empatia, la non violenza e la
creatività, migliorando anche il rendimento scolastico dei ragazzi.
Ottimi risultati si sono ottenuti anche in ambienti
lavorativi.
L’incontro
è stato promosso dall’associazione “Avamposto.Educativo onlus”
capitanata da Gabriella Pansini e Domenico Potenz, da anni impegnata
in progetti di educazione e formazione
(www.avampostoeducativo.wordpress.com). L’occasione sarà anche
quella del resoconto di uno studio cominciato circa due anni fa da
”Avamposto”, intitolato “Disagio a scuola nella realtà
cittadina di Mottola ”, apparso sulla rivista di pedagogia
“Orientamenti pedagogici”. Un anticipo delle tematiche affrontate
si è avuto lo scorso 28 febbraio presso l’Aula Magna del liceo
scientifico, alla presenza di Domenico Potenz, di Giancarlo Luce del
Teatro “Le Forche”, di studenti, genitori e formatori impegnati
nei vari progetti dell’associazione. Nell’occasione, Giancarlo
Luce ha letto brani tratti da “Lettera ai genitori” di Don Mazzi:
(…)Fateli incontrare con personalità forti, profetiche,
significative, ce ne sono tante. Ascoltate, parlate, perdonate.
Imparate a capire il nuovo vocabolario dei vostri figli. Quando erano
piccoli avete insegnato voi il vostro vocabolario. Ora diventate loro
alunni (…) Insegnategli a dedicarsi a grandi passioni, sono quelle
che li salveranno”.
Ad
essi sono seguiti letture di stralci di lettere anonime degli
studenti. Tra i conflitti emersi, quelli di figli di coppie separate
che non sopportano di assistere ai litigi dei genitori e di non
essere usati come loro “merce di scambio; ragazzi che avvertono il
peso di essere ignorati dai genitori, poiché troppo coinvolti in
problematiche personali o lavorative. O quelli di chi, non sentendosi
accettato dai genitori o dai compagni di scuola, vede il proprio
disagio degenerare in depressione, o esprimersi in fenomeni di
autolesionismo.
Esempi
che ricordano episodi ricorrenti di discussione nei talk–show
televisivi, anche se la realtà vicina ne è immersa più di quanto
si immagini.
Fonte: Avamposto Educativo.