Il
Presidio di Libera “A. Montinaro” e il Comune di Mottola
accoglieranno mercoledì 18 la Quarto
Savona 15,
l’auto sulla quale viaggiavano Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e
Vito Schifani, gli agenti della scorta di Giovanni Falcone, al
momento della strage di Capaci. La teca arriverà alle ore 9.30 in
piazza XX settembre, a seguire l’intonazione “Per la bandiera”
a cura di Rossana De Pace e Dario Cantore e il saluto delle
istituzioni; durante la mattinata e il primo pomeriggio i contributi
delle scuole della città e della provincia e il percorso visivo
“Dove siamo, dove eravamo” a cura del locale Presidio di Libera;
in chiusura, alle ore 17.00, l’intervento di Michele Di Cillo,
fratello di Rocco.
La
tappa mottolese rientra nell’ambito dell’iniziativa “Sulla
scorta degli uomini coraggiosi” promosso dalla Sezione Sicurezza
del cittadino, politiche per le migrazioni ed antimafia sociale
della Regione Puglia e dall’Associazione “Nomeni, per Antonio
Montinaro” di Calimera.
Quarto
Savona 15 è
il nome in codice della squadra cui era assegnata la tutela di
Giovanni Falcone. Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani
persero la vita, assieme a Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, il
23 maggio 1992 alle 17.58 nell’attentato messo in atto da Cosa
Nostra a Capaci.
Matilde
e Tina Montinaro, rispettivamente sorella e moglie di Antonio, hanno
espresso il desiderio che la macchina su cui lavoravano Antonio,
Rocco e Vito, potesse attraversare la regione in cui Antonio, Rocco
e Vito sono nati e cresciuti.
“La
Puglia ricorda Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani –
dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano –
facendo tesoro della lezione di Carmela, madre di Antonio, che
voleva onorarne la memoria come agenti della scorta e come uomini,
attraverso i loro nomi, le loro storie, i loro valori di servitori
dello Stato che hanno dato tutto per difendere la democrazia. Con la
Quarto Savona 15 che percorrerà la regione da nord a sud viaggerà
non solo la testimonianza di quanto accaduto, ma anche un messaggio
di legalità e di lotta alle mafie che intendiamo rinnovare e
rafforzare”.
“Per
me, per Tina e per i suoi figli Gaetano e Giovanni - spiega Matilde
Montinaro, sorella di Antonio - portare la teca contenente l’auto
dal nome in codice Quarto Savona 15 rappresenta un messaggio
importante per chi vuole capire veramente ciò che è stato quel 23
maggio di ventiquattro anni fa. La Quarto Savona 15 era l’auto
apripista della scorta del giudice Falcone e su quell’auto
Antonio, Rocco e Vito condividevano non solo le paure di quel
momento ma anche sogni e soprattutto speranze. Per tutta la Puglia,
da nord a sud, il suo passaggio significherà un momento di memoria
condivisa e rappresenterà soprattutto la speranza che quella Croma
possa continuare a camminare attraverso ognuno di noi, perché
quella strage del 23 maggio in realtà non l’ha mai fermata”.
Fonte: www.liberamottola.it