Gioia
del Colle - "Chi ha con sè un libro, non è mai solo". Con
queste parole l'assessore alla cultura, dott.ssa Anna Maria Longo, ha
accolto lo scorso 27 settembre nel chiostro di San Domenico, presso
il Palazzo del Comune, gli studenti di alcune classi dell'I.T.I.
“Galileo Galilei” di Gioia del Colle, in occasione della XII
edizione della “Festa dei lettori”.
Nel suo intervento ha
esortato i ragazzi a considerare questo Palazzo come la propria casa,
per partecipare attivamente e da protagonisti alla vita della città.
L'evento, promosso da Illiria Presidio del Libro, presieduto dalla
dott.ssa Orietta Limitone, ha proposto agli studenti la lettura del
romanzo "I figli sono pezzi di cuore" e successivamente
l’incontro con l’autrice, prof.ssa Giorgia Lepore. Ad introdurre
autrice e libro è stata la dott.ssa Limitone, la quale ha spiegato
le ragioni che l'hanno condotta a proporre ad un pubblico giovane e
non sempre avvezzo alla lettura quest’opera, che per la tematica
trattata e per la struttura del noir non può che catturare.
L’iniziativa
è stata fortemente sostenuta dalla dirigente scolastica, prof.ssa
Rosa Roberto, la quale nel suo intervento ha sottolineato
l’importanza della lettura e ha ricordato quando, adolescente,
avvicinandosi allo studio di Nicolò Machiavelli, apprese
dalla lettera a Francesco Vettori con quanto rispetto l’autore de
Il Principe si approcciasse alla conoscenza del pensiero dei Grandi:
"Venuta la sera mi ritorno a casa ed entro nello scrittoio; e
in sull'uscio mi spoglio della veste contadina piena di fango e di
loto e mi metto abiti regali e curiali, e vestito decentemente entro
nelle antiche corti degli antichi uomini; dai quali ricevuto
amorevolmente mi pasco del cibo che solo è mio; e non mi vergogno di
parlar con loro e domandarli delle loro azioni, ed essi per loro
umanità mi rispondono; e non sento per quattro ore di seguito alcuna
noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi
sbigottisce la morte, tutto in loro mi trasferisco”
Dopo
i saluti di rito, la parola è passata a colei che ha dato vita a
Gerri Esposito, controverso protagonista del romanzo. La stessa ha
raccontato la genesi del libro e le esperienze di vita che l'hanno
portata alla stesura di un romanzo che dice di aver scritto
innanzitutto per sé e poi per il pubblico. Mentre era impegnata in
uno scavo archeologico, è infatti archeologa oltre che docente di
Storia dell'arte, l’osservazione di una comunità rom presso il
sito ha ispirato l’identità del protagonista. Gerri infatti è un
ispettore di polizia di origini rom che ha vissuto durante l'infanzia
il trauma dell'abbandono da parte di sua madre. Ciò lo ha reso
sensibile ai dolori della vita, non solo propri, di fronte ai quali
mostra uno straordinario coinvolgimento emotivo, per esempio il giro
di adozioni clandestine o il delitto di una ragazza che rischia di
rimanere impunito.
C’è
in questo lavoro, evidenzia la dott.ssa Limitone, la cronaca degli
ultimi anni di una Bari moderna, in cui si possono riconoscere tutte
le città, con l’omertà, le connivenze, gli abusi di potere. Il
romanzo, come il precedente, scandaglia il rapporto genitori-figli,
questa volta in particolare focalizza l'attenzione sul rapporto
madre-figlio, un rapporto non sempre sano. L'autrice non propone però
modelli né esempi da emulare, ma dipinge un quadro sociologico dalle
mille sfumature a volte impietoso. Dopo una breve, ma eloquente e
chiarificatrice introduzione all'opera da parte dell'autrice, è
seguito un vivace dibattito, sollecitato dalle domande degli
studenti, dal quale è emerso che non è possibile arrivare alla
verità sia nell’indagine sia nella vita del protagonista e che
quelle parti volutamente non determinate in questo romanzo, verranno
colmate in due romanzi successivi, di cui uno appena pubblicato ed
uno in fase di lavorazione. L'evidente interesse mostrato dai ragazzi
ha gratificato gli organizzatori e la stessa autrice, che si è detta
disponibile a proseguire un'azione di collaborazione con l'Istituto.
Redazione
di Istituto - IIS "Da Vinci - Galilei"
Alunni
classe 4°Ai