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giovedì 14 marzo 2013

«Senza tutele e con Equitalia alla porta» Tornano i presidi dei Forconi di Puglia

Gazebo permanente in un'area di sosta sulla statale 100.
Alle associazioni di categoria: «Svegliatevi».



In Puglia è tornato il popolo dei Forconi. Con gazebo, volantini, pettorine rifrangenti per la notte e trattori, con turni formati da una quindicina di persone in rappresentanza di una cinquantina di aziende agricole e di allevamento delle province di Bari e Taranto, presidiano da lunedì la strada statale 100.

Tutela dei prodotti tipici, lotta alle frodi alimentari, equo compenso per il lavoro, riduzione delle accise sui carburanti agricoli e stop a Equitalia. Nella frequentata area di sosta di San Basilio, frazione di Mottola, gli imprenditori della zona autorganizzati in un comitato spontaneo avanzano le loro richieste alle associazioni e informano i passanti. Il comitato dei Forconi di Puglia fa riferimento al movimento dei Forconi degli autotrasportatori della Sicilia, quelli che lo scorso anno paralizzarono per giorni mezza Italia, con blocchi stradali e rallentamenti del traffico, impedendo la distribuzione di alimenti, carburanti e altri prodotti di prima necessità. «Non vogliamo creare nessun disagio» è il messaggio rivolto ai cittadini in viaggio sulla Taranto - Bari, attraverso i volantini che distribuiscono a chiunque si fermi per rifocillarsi. I Forconi portano il loro «lamento» in strada perché non si sentono tutelati dalle istituzioni e dalle altre associazioni di categoria. Rappresentano il disagio di decine di aziende, soprattutto zootecniche, che rischiano la chiusura a causa dell'aumento dei costi per l'attività, a partire dai mangimi, e della concorrenza sleale proveniente dagli altri Paesi sui prodotti tipici del territorio: dal latte e i formaggi alle carni, dall'olio extravergine di oliva al vino.
Per questo richiedono una seria applicazione della normativa sulla tracciabilità dei prodotti e l'intensificazione dei controlli sulle frodi alimentari. Oltre a una maggiore informazione per i consumatori per sensibilizzarli nell'acquisto degli alimenti, i Forconi propongono l'istituzione di un marchio di qualità, riconosciuto solo a chi produca rispettando regole ferree per ottenere i prodotti migliori. Alla richiesta di tutela dei prodotti del territorio, si aggiunge quella del reddito da lavoro, attraverso un equo compenso e il contrasto alla grande distribuzione, capace di decidere cosa acquistare e a quali prezzi. Per questo si richiede la riapertura di un tavolo delle trattative sul prezzo del latte. C'è poi la domanda esplicita di riduzione delle accise sui carburanti usati in agricoltura e quella di un ridimensionamento drastico di Equitalia definita «una presa in giro anche nel nome» dagli agricoltori che non riescono per la crisi a onorare i propri debiti. Vogliono atti concreti e sono pronti a rimanere 24 ore su 24 in presidio gli agricoltori, che lanciano un'ultima stoccata alle associazioni di categoria: «Svegliatevi perché migliaia di aziende rischiano di fallire».


Fonte: CORRIERE DEL MEZZOGIORNO