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mercoledì 8 maggio 2013

DUPLICE OMICIDIO: NON CONVINCE LA TRASCRIZIONE DELLE INTERCETTAZIONI.



Tre alla sbarra per un duplice omicidio, commesso con fredda determinazione. Mai come in questo caso, però, il processo che chiama in causa i presunti autori appare complicato. 

A renderlo poco trasparente, infatti, è la trascrizione delle intercettazioni ambientali che furono realizzate nel giorno in cui Domenico Attorre e Domenico Petruzzelli furono uccisi. L'omicidio a colpi di pistola scattò nel maggio 2010 fra Palagiano e Mottola. Alla sbarra compaiono il mottolese Pietro Cisternino, e poi Pasquale Fronza e Francesco Mancini, entrambi di Palagiano, che sono chiamati in causa da una serie di intercettazioni.
Proprio le intercettazioni sono gli elementi d'accusa più importanti. Tuttavia, ciò che è avvenuto ieri fa ritenere che l'attività trascrittiva sia tutta da rifare. Magari affidata ad un perito diverso da quello su cui si sono concentrati, nell'udienza di ieri, gli strali di accusa pubblica, sostenuta dal pm Giovanna Cannarile e dal procuratore aggiunto Pietro Argentino, e dalla difesa, avvocati Ignazio Dragone e Franz Pesare.
Due gli elementi di perplessità sostanziali: da un lato il fatto che le trascrizioni operate dal perito non collimano affatto con quelle dei consulenti di parte: l'ingegner Bonica per la difesa, l'ingegner Caforio per l'accusa; dall'altro la circostanza che ieri le parti hanno contestato molti passaggi delle trascrizioni entrate negli atti del dibattimento.
Durante l'udienza, per esempio, è stato dato atto che, mentre in alcuni punti la trascrizione originale era stata caratterizzata dalla dizione “non comprensibile”, alcuni concetti e frasi erano, al contrario, perfettamente percepibili. Eclatante, per fare un altro esempio, è stato il fatto che durante la trascrizione una fonte intercettata sia stata citata come “uomo”, mentre durante l'ascolto delle intercettazioni la stessa era chiaramente una donna. Tutte queste anomalie, com'è facile evincere, sono sembrate tali da poter inficiare l'effettiva valenza degli atti a disposizione della Corte d'Assise, il cui presidente (dottoressa Rina Trunfio, a latere dottoressa Fulvia Misserini, più sei giudici popolari) ha lasciato trasparire la possibilità di un nuovo affidamento di perizia trascrittiva. “Ma non allo stesso perito”, ha sottolineato l'avvocato Franz Pesare, per il quale non sussisterebbero motivi di opportunità tali da affidare il lavoro allo stesso professionista che non è sembrato, almeno in quella circostanza, inappuntabile.
Sia come sia, nella prossima udienza, saranno i consulenti di parte ad interloquire, proponendo le rispettive versioni su quei dialoghi intercettati.

Fonte: IL NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA