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venerdì 15 novembre 2013

VIVI LA STRADA, UNA MESSA PER LE VITTIME DELLA STRADA.


In occasione della “Giornata Mondiale nel ricordo di tutte le Vittime della Strada”, istituita per ricordare i milioni di morti (circa 1,3 nel 2010) che ogni anno perdono la vita in incidenti sulle strade di tutto il mondo. 

Parafrasando una significativa frase del Beato Giovanni Paolo II che diceva: “Non ci si rassegni mai a considerare l’elevato numero delle vittime della strada, come una fatale ed inevitabile pedaggio da pagare al progresso”, l’associazione Vivi la Strada .it promuove domenica prossima 17 novembre alle ore 11.30 una celebrazione eucaristica nella Chiesa di San Domenico di Putignano, officiata dal parroco Don Peppe Recchia
Ogni due ore in Italia una persona muore a causa di un sinistro stradale. È la prima causa di morte per i giovani al di sotto dei 30 anni ed è la più grave strage in tempo di pace a cui stiamo assistendo. In base ai dati diffusi dall’Istat, nell’anno 2012 si sono verificati sulle strade italiane 186.726 incidenti con lesioni a persone con circa 3.653 morti e 264.716 feriti, tradotte in N10 vittime al giorno, con migliaia di famiglie segnate a propria volta dalla tragedia. Rispetto al 2011, gli incidenti stradali sono diminuiti del 9,2%, i feriti del 9,3% e i morti del 5,4%. Tra il 2001 e il 2012 la riduzione delle vittime della strada è stata pari al 48,5%, con una variazione del numero dei morti da 7.096 a 3.653.Nell'anno 2011 nell’assemblea Generale dell’ONU ha proclamato un nuovo decennio di iniziative per la cultura e la sicurezza stradale, con lo scopo di ridurre ancora ulteriormente il numero delle vittime sulle strade entro il 2020. In quest’ottica la Commissione Europea, dove l'associazione "Vivi la Strada .it" è iscritta, ha definito otto obiettivi strategici per la mobilità sicura:
  1. migliorare la sicurezza dei veicoli;
  2. realizzare infrastrutture stradali più sicure;
  3. incrementare le tecnologie intelligenti;
  4. rafforzare l’istruzione e la formazione per gli utenti della strada;
  5. potenziare i controlli;
  6. fissare un obiettivo per la riduzione dei feriti in incidente stradale;
  7. prestare maggiore attenzione alla sicurezza dei motociclisti;
  8. più divulgazione da parte degli organi di stampa e televisivi rivolta alla sensibilizzazione per la sicurezza stradale.
Governo, Parlamento, Istituzioni, associazioni nazionali e locali si stanno attivando sempre di più per la Cultura della sicurezza stradale e le nuove norme introdotte nel Codice della Strada potranno sicuramente consolidare i risultati fin ora ottenuti nella prevenzione degli incidenti. Anche noi dell’Associazione Vivi La Strada .it, giorno dopo giorno, ci prodighiamo per promuovere e sensibilizzare l’educazione alla sicurezza stradale: sappiamo con certezza che non è mai troppo ciò che facciamo, e che ogni qualvolta che un incidente mortale diventa realtà, ci sentiamo sconfitti.
Ma la determinazione e la condivisione di questo nobile ideale, ci sprona ad andare avanti e a non demordere. Ci dispiace che ogni anno aumentano le famiglie colpite da queste tragedie della strada, noi vorremmo che questi numeri dei decessi e feriti si bloccasse pur di non vedere più famiglie distrutte dal dolore incancellabile. Dal 2007, l’associazione Vivi la Strada .it ha accolto l’appello di un papà che ha perso il suo unico figlio in un incidente stradale, divulgando il suo slogan: “Meglio che torni mio figlio senza patente, che la patente senza mio figlio!!”. Da settembre 2012 - luglio 2013, Vivi La Strada .it ha portato la cultura della sicurezza stradale e ha fatto lezione ed eventi in piazza a 23.000 tra studenti e giovani frequentatori di discoteche e pub.

Nel settembre 2013 in una riunione di servizio in Prefettura, Vivi la Strada .it ha chiesto più controlli e la messa in sicurezza per quelle più arterie macchiate di sangue: la S.S. 172 (Casamassima – Martina Franca) la S.S. 172 Dir ( Fasano - Locorotondo) la S.P.237 (Monopoli – Mottola) la S.S. 100 (Gioia del Colle – Sammichele di Bari e la Gioia del Colle - San Basilio Mottola).
Fonte: putignanoweb.it