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martedì 18 marzo 2014

AGGUATO DI MAFIA, TRE MORTI SULLA STATALE 106. UCCISO ANCHE UN BAMBINO DI 3 ANNI, ERA ACCANTO ALLA SUA MAMMA.


Un bimbo morto a soli tre anni. Era in auto accanto alla sua mamma, anche lei straziata da una pioggia di fuoco, forse mentre tentava per l’ultima volta di proteggere il suo piccolino. A pochi centimetri il cadavere del suo uomo. 
Un agguato mafioso. È terrificante il bilancio dell’agguato avvenuto ieri sera sulla statale 106, nei pressi del bivio di Palagiano. Sotto i colpi dei killer è caduto quel bimbo, Domenico, sua mamma Carla Maria Fornari e il suo compagno Cosimo Orlando. Li hanno crivellati di proiettili mentre erano in macchina. Sono morti sul colpo. Assassinati senza pietà. Alla brutale esecuzione sono scampati altri due bambini che erano in macchina, rispettivamente di sei e sette anni. Salvi soltanto perché si trovavano seduti nella parte posteriore della vettura, risparmiata dalla tempesta di fuoco.

Killer in agguato. L’agguato è scattato, poco dopo le 22, sulla statale per Reggio Calabria, nei pressi di Palagiano (Taranto). L’automobile sulla quale viaggiavano le vittime è stata affiancata da un commando mentre percorreva la strada che costeggia il mare. I sicari hanno esploso numerosi colpi di arma da fuoco, investendo con una scarica di piombo l’abitacolo. I proiettili, una quindicina almeno quelli sparati da uno dei killer, hanno centrato la donna che era alla guida, il suo compagno che aveva accanto e il bimbo seduto sulle gambe dell'uomo. 
La macchina impazzita è finita fuori strada. 

Subito è scattato l’allarme, anche se le prime richieste di soccorso parlavano di un incidente stradale. E invece, giunti sul posto, i carabinieri della compagnia di Massafra, hanno scoperto la tremenda verità: si trattava di una strage. Così la statale è stata chiusa al traffico, mentre arrivano le ambulanze del “118”. Agli occhi dei soccorritori si è materializzata una scena tremenda: tre morti e due bimbi - seduti sul sedile posteriore della macchina - miracolosamente illesi ma sotto choc e con gli occhi sbarrati dal terrore. Sono partiti i soccorsi disperati, ma per le tre vittime non c’era già più nulla da fare.
I militari hanno subito identificato l’uomo, Cosimo Orlando di 43 anni, di Palagiano, già noto alle forze dell’ordine. Orlando pare fosse in regime di semilibertà. E ieri sera stava rientrando a casa con la compagna, Carla Maria Fornari, quando è caduto in una vera e propria imboscata. La donna, vedova di un uomo ucciso dalla mafia, Domenico Petruzzelli, aveva chiamato il bimbo con lo stesso nome del marito ucciso.

Difficile al momento ricostruire la dinamica dell’azione attuata dal gruppo di fuoco. Probabilmente i killer hanno pedinato la vettura delle vittime e sono entrati in azione all’improvviso per mettere a segno la loro missione di morte. L’auto di Orlando è stata affiancata e investita dall’impressionante scarica di piombo mentre procedeva lungo la Statale, a poche centinaia di metri dallo svincolo Palagiano-Chiatona. Per i tre non c’è stato scampo: sono deceduti sul colpo. I cadaveri di Orlando, della sua compagna e del piccolo, nato dal precente matrimonio della donna, sono stati estratti dall’abitacolo ridotto ad un colabrodo. Da quella gabbia di morte sono usciti vivi solo gli altri due bambini, scampati miracolosamente ad un destino infame. Ora i piccoli sono ricoverati in stato di shock nell’ospedale di Castellaneta ma non avrebbero riportato ferite gravi.

Sull’efferato triplice omicidio di ieri sera sono subito partite le indagini dei carabinieri del nucleo operativo e della compagnia di Massafra. Si scava nella vita della vittima e della sua compagna, vedova di un uomo brutalmente ucciso in un’altra esecuzione di mala. Il marito Domenico Petruzzelli nel 2011 era stato assassinato, nelle campagne di Palagiano. Tre anni dopo è toccato anche alla sua vedova e al figlioletto.
Sull’agguato sono partite immediatamente le indagini. Una notte di febbrili controlli e accertamenti per cercare di inquadrare con precisione l’ambito nel quale è maturato il delitto. Nel versante occidentale della provincia è scattata una gigantesca caccia all’uomo. Nella zona sono arrivati decine di carabinieri. L’unica certezza, per ora, è la inaudita violenza con la quale ha agito il commando. Una bestiale ferocia che non ha risparmiato neanche quel bimbo innocente.


Fonte: www.quotidianodipuglia.it