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lunedì 7 aprile 2014

PALAGIANELLO (TA): UNA LOCOMOTIVA, BENEDETTA IN PIAZZA 'GIOVANNI PAOLO II', IN MEMORIA DELL'ING. GIUSEPPE CASSANDRO.


PALAGIANELLO: Una doppia emozione, quella vissuta domenica mattina, dalla comunità di Palagianello: quella di ritornare a vedere un treno fumante, sia pure immobile, su un tratto di binari, lasciati intatti in piazza “Giovanni Paolo II”; vedere, impressa su quell’antica locomotiva della Breda di Milano del 1904, un targa rosso amaranto. E’ dedicata all’ing. Giuseppe Cassandro, a colui che ha dato tanto alle Ferrovie dello Stato, a colui che ha voluto che quella locomotiva fosse lì, in quel luogo, per sempre.

Quella locomotiva è stata donata, in sua memoria, da Francesco, suo padre, residente a Bari, ex ferroviere: il figlio gli era persino andato in sogno ed avrebbe voluto che Palagianello potesse conservare un segno indelebile e tangibile della sua lunga tradizione ferroviaria.
Ora, grazie alla famiglia Cassandro, anche le generazioni future sapranno che, una volta, nel cuore del paese, passava l’antica strada ferrata. In quella locomotiva rivive, dunque, il passato di Palagianello; rivive l’amore che Giuseppe metteva nel lavoro quotidiano; vi è tutto l’attaccamento incondizionato, indelebile ed intoccabile di un padre per il figlio, perso prematuramente.


Domenica mattina, per quella locomotiva, c’è stata una doppia benedizione: quella della pioggia battente e quella dell’amministratore diocesano, don Peppino Favale, prima che Daniela Salomone, moglie di Giuseppe scoprisse la targa a lui dedicata.
Numerose le autorità intervenute, accanto ai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Palagianello: molti sindaci dei comuni limitrofi e della provincia di Bari, onorevoli e consiglieri regionali, i più alti gradi delle Forze dell’Ordine, il questore ed il prefetto di Taranto, Enzo Giuseppe Mangini ed Umberto Guidato. Un appuntamento storico per le Ferrovie dello Stato, per le quali ha presenziato Roberto Pagone, direttore compartimentale R.F.I. di Bari.


Ad introdurre la cerimonia, prima di passare la parola a suo padre Francesco, comprensibilmente commosso, è stata Maria Grazia Cassandro. Ha voluto ricordare suo fratello, prima come ‹‹esempio di onestà, rettitudine e dedizione agli affetti e al lavoro››; poi, come ingegnere affermato: per conto di Alstom – Ferroviaria spa, aveva provveduto alla progettazione, allo sviluppo, al collaudo e alla messa in esercizio dell’apparato centrale computerizzato di Bologna Centrale, ma anche al Terminale Operatore (T.O.) per il collegamento ad alta velocità della tratta Bologna – Firenze. Era stato anche responsabile dello sviluppo del software “Sistema di diagnostica e manutenzione”, utilizzato persino in Brasile, Messico ed Hong Kong: una sorta di scatola nera, in grado di produrre informazioni su guasti ed anomalie del sistema ferroviario.
Poi, la parola al padre, Francesco: quella locomotiva a vapore 851 – 113 è il miracolo compiuto dal suo amore per il figlio Giuseppe. E, per lui, il sig. Francesco ha ancora un altro sogno da realizzare: un progetto, che avevano condiviso insieme ovvero il nuovo tracciato ferroviario per Matera, che, lambendo Laterza, affacciandosi su Grottalupara (Castellaneta), consentirà, con una bretella di appena 30 Km, di raggiungere la città lucana sia da Taranto che da Bari in soli 45 minuti, rispetto alle attuali tre ore.

Al sindaco Michele Labalestra, il compito di ringraziare tutti i volontari, che hanno contribuito al restauro della vecchia locomotiva: Francesco Vetrano, Giuseppe Mastropaolo, Pasquale Labalestra, Saverio Gallo, Vito Mannaro, Angelo Carpignano. Un lavoro degno di apprezzamento, che farà rivivere, in quella piazza, per sempre, la storia della ferrovia, il cuore di Giuseppe Cassandro.

Maria Florenzio