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mercoledì 6 agosto 2014

PER "SAPORI IN COLLINA", LO SPLENDIDO SCENARIO DI VILLINO ODALDO, A FARE DA CORNICE AL CONVEGNO SULL'IDENTITA' CULTURALE DI UN TERRITORIO.


"L'identità culturale di un territorio attraverso la riqualificazione ambientale e rurale". E' stato questo il tema della giornata di studi, organizzata per "Sapori in Collina". A farle da cornice, la dimora rurale "Villino Odaldo". 

Costruita nei primi del '900 e ristrutturata con un cofinanziamento del Gal "Luoghi Del Mito", è tornata a vivere grazie all’impegno di Agnese Latorrata ed il supporto dei suoi genitori, Tina ed Arcangelo.


Ad organizzare la serata, Carmela D'Auria per lo IAT; Donato Mastrangelo e Gianni Ragno per l'associazione "Terre Nostre"; Arcangelo Montanaro, assessore comunale al Turismo ed Ambiente, che ha fortemente spinto perché l'iniziativa fosse riproposta anche quest'anno. Chiaro l'obiettivo: "Creare una vetrina promozionale per il territorio di Mottola, le sue ricchezze paesaggistiche, storico - artistiche, culturali ed enogastronomiche››.
Ad aprire i lavori, moderati da Giovanni Colonna del Touring Club Italiano, è stato il sindaco Luigi Pinto, che ha evidenziato l'importanza della Misura del Gal "Luoghi del Mito" sulla "sentieristica": consentirà l'individuazione di percorsi omogenei per la riqualificazione e tutela del territorio. Parole chiave del suo intervento, la rigenerazione urbana, la conoscenza del territorio, la sua identità culturale.


Carmela D'Auria, responsabile del locale IAT, ha riportato alla memoria la tradizione delle bombette, dei 'gnumredd' e degli stornelli, protagonisti della sagra del fornello, che ha dato inizio alla settimana "Sapori in Collina". ‹‹Un modo - ha detto - per recuperare le nostre radici, legate alla terra e alla civiltà contadina››.
Il convegno ha visto anche l'intervento della proprietaria di Villino Odaldo, Agnese Latorrata e del dirigente dell'I.I.S.S. "Mondelli" di Massafra, V. Giuseppe Leopardo. Quest'ultimo si è soffermato sul contributo dell'agricoltura e della formazione in agricoltura per la conservazione dell'identità culturale del territorio e della sua originale vocazione, legata alla terra e alle sue risorse naturali.
Gabriella Verardi ha sottolineato come il ruolo dell'Istituto Nazionale di Bioarchitettura sia quello di assistere le comunità, che intendano passare da un'economia esogena ad un'economia endogena, vantando una visione olistica. ‹‹Un bioarchitetto - ha spiegato - si sforza di attuare trasformazioni del territorio, che non producano una frattura con la sua identità››.


L'agronomo forestale Tommaso Giorgino ha parlato di partecipazione per la tutela e valorizzazione del paesaggio, attraverso il progetto "Peoplefor - Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici": guarda alla valorizzazione, alla tutela e ad una corretta gestione del bosco di Sant'Antuono e della Gravina di Petruscio di Mottola, generando occupazione e cercando, al tempo stesso, di scongiurare la minaccia rappresentata dall'abbandono e dagli incendi››.
Al presidente del Gal "Luoghi del Mito", Paolo Nigro, infine, il compito di presentare la collana di libri: “Manuali pratici per la diversificazione in attività non agricola” di Dario Latte; una guida pratica, che il Gal ha realizzato per tutti quegli operatori del mondo rurale, che intendano diversificare la propria attività. Nigro ha anche evidenziato come, ‹‹per la prima volta, i Comuni abbiano rinunciato alla propria identità campanilistica, per abbracciare una più sinergica collaborazione››.

La serata si è conclusa con una degustazione di prodotti tipici, offerti dalla masseria "Sant'Angelo di Piccoli" ed un concerto di musica popolare con la "Sossio Banda".