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domenica 28 dicembre 2014

COMUNICATO STAMPA - ESPROPRI ZONA EX 167.


Il Consiglio Comunale di Mottola, lunedì 22 dicembre, ha approvato all’unanimità due fondamentali delibere che dovrebbero, in modo definitivo, mettere un punto fermo intorno all’incredibile ed imbarazzante vicenda dell’esproprio dei suoli nella zona ex 167 di Mottola. 

Una vicenda che vede i suoi arbori nel lontano 1978, quando l’amministrazione comunale di Mottola guidata dal mitico sindaco prof. Paolo Giannuzzi approva il piano di zona ex legge 167/62, con l’importante obiettivo di garantire una abitazione ai ceti meno abbienti della nostra città. Dopo una lunga ed articolata vicenda giuridica, politica ed amministrativa, e malgrado l’esborso di diverse centinaia di migliaia di euro di denaro pubblico, la vicenda relativa agli espropri dei suoli non si era, fino all’altra sera, mai definitivamente chiusa. Questa incredibile storia di ordinaria precarietà giuridica ed amministrativa vedeva uniti da un filo rosso di sofferenza le cd. cooperative storiche (che vedevano concretizzarsi l’impossibilità di poter trasformare, come previsto per legge, il diritto superficiario in diritto di proprietà) alle cooperative ed imprese che avevano attuato interventi di edilizia residenziale pubblica in epoca recente (che si trovavano nell’impossibilità di contrarre mutui o di rogare validamente). Va detto che su questa vicenda, sin dal 2006, l’allora opposizione di centrosinistra ingaggiò una dura battaglia politica, in cui denunciava il pressappochismo e soprattutto la cinicità di un operazione di chiaro stampo elettoralistico e contrassegnata da superficialità, inettitudine ed incompetenza; il tutto sulle spalle di persone speranzose di poter acquistare la propria casa ad un prezzo equo. In concreto, lo scenario con cui si è dovuto confrontare l’Amministrazione Comunale era caratterizzato da una situazione che “di fatto” non coincideva con la situazione “di diritto”, imprese e cooperative nella impossibilità, oggettiva, di poter proseguire gli interventi e, soprattutto, nuclei familiari che vedevano svanire la prospettiva di poter realizzare il sogno di una vita, magari avendo già “scucito” alcune decine di migliaia di euro, frutto del sacrificio di una vita (ricordiamo che stiamo parlando di edilizia residenziale pubblica). Merito della Giunta Pinto, attraverso l’assessorato all’urbanistica, è stato quello di aver preso di petto questa situazione e di aver messo in campo, dopo attenta analisi con gli uffici competenti, l’unico strumento che consentisse di sanare questa incredibile ferita alla nostra società, ovvero l’adozione di un provvedimento ai sensi dell’art. 42 bis del DPR 327/01. Alla base di questa decisione vi è stato da parte del Consiglio Comunale un’attenta analisi degli interessi in campo, per cui si è ritenuto che l’interesse pubblico, atteso la realizzazione di interventi di Edilizia Pubblica tesi a soddisfare il bisogno abitativo delle fasce più deboli della nostra collettività, fosse sicuramente prevalente rispetto ad altri, sia pur legittimi, interessi. Nello stesso provvedimento si da atto, su indicazione dell’ufficio tecnico, che quanto già pagato dall’Ente Civico in seguito a sentenze, fosse assorbente degli oneri economici, così come determinati  a mente dell’art. 42 bis DPR 327/01. Con l’approvazione finale, all’unanimità dei presenti, di questo importantissimo atto, l’amministrazione di centrosinistra di Mottola ha scritto, indubbiamente, una pagina storica nella vita politica ed amministrativa della nostra città, ponendo termine ad una diatriba quasi quarantennale e dimostrando di avere tutti i requisiti per essere faro che riaccende la speranza per un futuro migliore della nostra città.. Come dichiarato dal vicesindaco ed assessore all’urbanistica Franco Gentile, nel corso del suo accorato intervento in Consiglio Comunale, questo era un atto che “dovevamo ai nostri concittadini che hanno riposto la loro fiducia nelle Istituzioni”; “dovevamo alle giovani coppie che si apprestano a vivere il loro sogno d’amore nel loro nido”; “dovevamo alle famiglie delle “cooperative storiche” che, malgrado gli anni passati ed i notevoli esborsi economici, si trovano nell’impossibilità di poter disporre validamente del loro bene primario”; “dovevamo, infine, a noi stessi per ridare dignità e rispetto ad una Politica, che negli ultimi tempi è più avvezza a far parlare di se in termini negativi, se non, addirittura, spregiativi”. Lo stesso vicesindaco ha rivolto un ringraziamento doveroso ai gruppi di maggioranza che, sia pur all’interno di una dialettica anche aspra, hanno marchiato in modo importante questa delibera, attraverso proposte e suggerimenti che hanno contribuito, in maniera sostanziale, a migliorarne il testo, oltre ad aver dimostrato grande senso di responsabilità e dedizione alla risoluzione delle grandi questioni che riguardano la nostra città. Anche l’opposizione ha svolto un ruolo importante, avendo capito l’importanza di questa decisione ed essendosi posta in una posizione tale da non ostacolare il relativo percorso. Ovviamente, un plauso merita anche l’UTC nella persona del suo dirigente ing. Paolo Magrini che attraverso una relazione puntuale e dettagliata a messo in condizione l’interno Consiglio a poter votare, serenamente e senza indugi, un atto, oggettivamente, complesso e di non facile intelligenza; il parere positivo all’approvazione delle delibere, emesso ai sensi dell’art. 49 del TUEL è stato determinante per diradare i residui dubbi sulla piena legittimità degli atti.

Fonte: SEL Mottola.