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giovedì 10 novembre 2016

CIA: ALLARMISMI INGIUSTIFICATI E DANNOSI PER L'IMMAGINE DELLE PRODUZIONI DI AGRUMI NOSTRANI.


Taranto - La Cia Agricoltori Italiani di Taranto, in relazione ai recenti articoli di stampa relativi al virus della Tristeza, chiede di non creare allarmismi ingiustificati e dannosi per l'immagine delle produzioni di agrumi nostrani.

Dai dati in nostro possesso si evince che le coltivazioni agrumicole in provincia di Taranto alla data del 2013, in occasione della visita della Commissione Europea, erano i seguenti: 8.500 ettari totali di cui 5.500 ettari di clementino e 3.000 ettari di arancio.
I dati relativi all’estirpazione degli agrumeti al 2009 con decreto precedente su lotta a CTV (citrus tristeza virus) che prevedeva l’estirpazione totale in caso di una infezione superiore al 30% sul campo analizzato, sono stati: 120 ettari circa i campi eradicati totalmente in quanto l’infezione >30%; 74 ettari eradicazione parziale l’infezione <30%; 23 ettari in attesa di decreto di eradicazione a seguito di possibili opposizioni da definire.
Negli ultimi 3 e 4 anni si evince una bassissima percentuale di piante infette, tanto che con l’ultimo monitoraggio risalente a 2015 sono stati emessi solo decreti di eradicazione delle uniche piante infette, in quanto i dati provenienti dalle analisi di laboratorio hanno evidenziato una sempre minore presenza di piante colpite da CTV che si attesta ad un massimo del 4%. Da ciò si evidenzia che il dato di 2000 ettari colpiti dal virus non corrisponde al vero.
La Cia Agricoltori Italiani di Taranto ritiene che sarebbero opportuni maggiori controlli e prevenzione contro l'importazione selvaggia di agrumi e materiale vegetale portatori di nuovi viroidi.
La Tristeza è una grave malattia che colpisce gli agrumi ed ha iniziato a manifestarsi in forma epidemica in diversi Paesi a partire dagli anni ‘30. I sintomi di deperimento delle piante di agrumi innestate su arancio amaro sono visibili su tutte le specie e ibridi, tranne che sul limone. Qualora il virus fosse presente a livelli bassi, l’individuazione e la distruzione di piante infette unitamente all’utilizzo, all’impianto e al reinnesto, di materiale di moltiplicazione rigorosamente certificato, rappresentano le uniche risposte concrete per contrastare la dispersione epidemica del patogeno.
Vanno tutelati i nostri agrumeti dai nuovi viroidi (Citrus Black Spot, già presenti, che attaccano i portinnesto tolleranti alla Tristeza).
Sarebbero auspicabili interventi straordinari per salvaguardare gli agrumeti non colpiti dal virus Citrus Tristeza e interventi presso la Commissione Europea con l’obiettivo di bloccare le importazioni delle arance bionde dal Sudafrica, che potrebbero essere affette dal Citrus Black Spot (macchia nera degli agrumi), fitopatia che potrebbe creare seri danni alle nostre produzioni.
In definitiva, il Presidente provinciale della Cia Agricoltori Italiani di Taranto Francesco Passeri, per la tutela dei produttori tarantini e Italiani, chiede che una volta per tutte, venga adottata una strategia nazionale precisa, volta a difendere energicamente il patrimonio agrumicolo.
Alle imprese – ha proseguito Passeri – Serve un nuovo Piano Agrumicolo Nazionale concreto, con aiuti economici per la riconversione varietale e l'ammodernamento delle strutture, ma, soprattutto, controlli sul materiale vegetale sano.
Per quanto concerne la lotta agli afidi, non è vero che non ci sono rimedi: il controllo biologico e integrato con aficidi selettivi sta dando ottimi risultati.
Negli ultimi anni si è andata affermando, con sempre maggiore vigore, l’esigenza di ottenere prodotti agroalimentari salubri e rispettosi dell'ambiente, provenienti da coltivazioni condotte con tecniche produttive a ridotto impatto ambientale, rispettose della salute degli agricoltori e dei consumatori.
La Cia Agricoltori Italiani di Taranto chiede più collaborazione politica e tecnica affinché si possa fare ‘lobby’ per mettere in atto strategie utili ad evitare ulteriori infezioni da parte di altri patogeni provenienti dalle importazioni selvagge.
Infine, il Vicepresidente provinciale vicario della Cia Agricoltori Italiani di Taranto Raffaele Ignazzi, mette in risalto che ad un carico spropositato di adempimenti burocratici per i produttori di agrumi non corrisponde una adeguata tutela per la concorrenza sleale messa in atto dai Paesi produttori di agrumi che esportano prodotto di dubbia sanità fitosanitaria, vedi ad esempio il blocco delle importazioni di limoni dalla Turchia e quello delle arance dal Sud Africa.