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mercoledì 13 novembre 2013

SANITA' PUGLIA: CRISTELLA (PDL), NOSOCOMIO TARANTINO IN STAND BY.


Dal Popolo della libertà arrivano critiche alla mancata realizzazione del nuovo nosocomio tarantino. Il consigliere regionale del Pdl Giuseppe Cristella ha diffuso la seguente nota.

Con atto deliberativo della giunta regionale (n. 104 del 23 gennaio 2012), la Regione Puglia si defilava dalla Fondazione San Raffaele sancendo la contestuale volontà da parte del governo regionale di costruire a Taranto un nuovo plesso ospedaliero d’eccellenza. Dopo circa due anni l’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Taranto è condizionato dalla sottoscrizione dell'Accordo di programma Quadro Rafforzato che dovrebbe concretizzarsi alla fine del corrente mese, mentre il documento sullo studio di fattibilità dell'ospedale di Taranto sarà sottoposto al Nucleo di Valutazione regionale. Mi preme ricordare che Taranto è ultima nella graduatoria regionale che stima il rapporto tra posti letto e abitanti, a causa della chiusura degli ospedali di Massafra e Mottola. Al danno ambientale e sanitario che sta ancora patendo un’intera città assieme alla sua provincia si aggiungerebbe la beffa per un impegno politico circa la costruzione del S. Cataldo adempiuto con grave ritardo.Non intendo trattare per il momento altre problematiche legate ad esempio alla viabilità nella zona in cui sarà eretto il nuovo ospedale in parola ed alle potenziali e pericolose operazioni speculative che potrebbero consumarsi intorno allacompravendita dei terreni su cui insisterà la costruzione di che trattasi. La gente di Taranto ha dimostrato nel tempo grande dignità nell’affrontare il dramma collegato ai problemi dell’ambiente, del lavoro e della salute, e per questo merita la considerazione e la solidarietà di tutti i corregionali pugliesi; la classe politica di centro sinistra, ha dimostrato di aver agito con inettitudine e accondiscendenza nei riguardi della famiglia Riva, rivelatasi famelica divoratrice delle vite di tanti lavoratori inermi, ed oggi quella stessa gente chiede il riconoscimento di un diritto sacrosanto ed ineludibile ovvero poter trovare una soluzione all’afflizione fisica e psicologica per i tanti problemi sanitari che quotidianamente è costretta ad affrontare; e in questo senso, la realizzazione nei tempi previsti del S. Cataldo potrebbe risultare fondamentale. A tal proposito al S. Cataldo dovrebbe essere riconosciuta la dignità e il prestigio di un IRCCS che suonerebbe come ristoro morale minimo per la scientifica, consapevole e crudele distruzione dell’ambiente operata dai Riva in danno del territorio tarantino e per gli irreparabili nocumenti alla salute subiti dalla cittadinanza jonica. Presidente, solo per un giorno vada al reparto di ematologia del Moscati di Taranto: troverà tanta gente giovane e meno giovane rassegnata ed incolpevole, condannata ingiustamente a morire in tempi più o meno brevi a causa dei veleni mortali sputati dalle ciminiere dell’ILVA. Vedrà che non le verrà più l’ispirazione di salire per i tetti di Roma. Il timing previsto per la costruzione del nuovo ospedale è di circa sette anni e il Presidente Vendola, forse per quel tempo, potrebbe non essere più il Presidente di tutti i pugliesi; tuttavia mi piace immaginarlo tra un lustro abbondante ancora ‘in sella’ alla Regione come un indomito condottiero, che spalma con la cazzuola in mano la malta sul primo mattone del nuovo S. Cataldo. Speriamo bene”.

Fonte: agenparl.it