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lunedì 18 agosto 2014

LA GIUNTA HA APPROVATO UN DOCUMENTO DI CONDANNA DELLE PERSECUZIONI CONTRO I CRISTIANI IRACHENI.


Dinanzi al dramma delle popolazioni cristiane e yazide, massacrate dalle milizie jihadiste in Iraq, la città di Mottola non poteva restare in silenzio.

Il sindaco dott. Luigi Pinto ha, prontamente, riunito la Giunta per esaminare la situazione in atto e al termine dell'incontro è stato approvato all'unanimità un documento politico per sensibilizzare l'opinione pubblica e chiedere al Governo di intervenire per fermare il genocidio.
In esso, infatti, si pone l'accento sulle persecuzioni di natura religiosa ed etnica che nell'area mediorientale, nel triangolo geografico dell’Iraq, Siria e territorio curdo, hanno ormai raggiunto livelli di barbarie insopportabili.
Per questo si sollecita l'immediata organizzazione di un piano di aiuti internazionali per fermare l'avanzata delle milizie jihadiste e il loro tentativo di mettere in pratica il genocidio dei cristiani e dei yazide, il più grave dei delitti contro l'umanità, per istaurare uno Stato da utilizzare come basestrategica per azioni terroristiche contro la società occidentale.
Il sindaco dott. Luigi Pinto non ha mai nascosto di provare in merito grande turbamento e sconcerto e, nei giorni scorsi, aveva inviato al parroco della Chiesa Madre, l'arciprete Don Sario Chiarelli, una lettera di adesione alla Giornata di preghiera tenutasi domenica 10 agosto, nella quale aveva anche anticipato l'intenzione di voler assumere un'iniziativa politica concreta.
E, infatti, la delibera approvata in Giunta è stata inviata sia allo stesso Don Sario, affinché se ne facesse interprete presso il Vaticano, che al Prefetto di Taranto perché la inviasse al Governo.
Per il dottor Pinto, il Governo italiano, che da sempre è in prima linea nelle azioni di pacificazionein tutte le aree del mondo, deve ora intervenire per arrestare la devastante avanzata delle milizie jihadiste e il favorire la più ampia e condivisa coalizione di governi, possibilmente all'interno della logica delle Nazioni Unite, senza perdere altro tempo, è un obbligo politico importante.
Per il primo cittadino di Mottola è sbagliato ascrivere quanto sta accadendo in Iraq a una lotta di religione, si tratta, a suo giudizio, vista l’efferatezza dei comportamenti, di criminalità comune e come tale dovrebbe essere trattata, così come previsto dal Diritto Internazionale.
Convinzioni queste che sono contenute nel documento deliberato dalla Giunta, nel quale, tra l’altro, si legge che "quello che sta accadendo in questi giorni travalica ogni logica garantista e permissiva sulla giustificazione di comportamenti, ammantati da ragioni religiose, miranti unicamente alla costruzione di un territorio da occupare (ISIS) per creare una situazione di terrore permanente e lanciare anacronistiche Guerre Sante, utili solo a creare lutti e aumentare la povertà".
"I califfati, le guerre sante, il settarismo religioso - si legge ancora nel documento - devono essere debellati perché restano un insulto alla convivenza civile e alla libera espressione dei sentimenti di religiosità, non ci può essere più posto per l'oblio. Alla fine del Novecento, secolo di febbre ideologica e di grandi passioni politiche, erroneamente convinti di traghettare verso tempi di pace, siamo invece ripiombarti in un nuovo medioevo abitato da nuove dottrine e da vecchi radicalismi che ci stanno impedendo di intraprendere viaggi coraggiosi per fare i conti con la storia senza preconcetti o pregiudizi, per trovare una base comune per vivere il presente in armonia a continuare nella ricerca del nostro futuro".
In nome di tali principi il sindaco, insieme all'intera Giunta, ha approvato il deliberato in piena libertà e convinzione, nella certezza che esso risponde ai sentimenti dell’intera collettività mottolese e di tutte le realtà religiose presenti nel paese.
Addetto Stampa 
dott. Cosimo Damiano TRAMONTE

Fonte: www.comune.mottola.ta.it