RISERVA IL TUO SPAZIO PUBBLICITARIO SU QUESTO SITO. PER INFORMAZIONI CONTATTA LA REDAZIONE: vivimottola@gmail.com

giovedì 9 ottobre 2014

LA COMUNITA' MOTTOLESE HA ACCOLTO IL NUOVO VESCOVO MANIAGO. 'SAREMO COMPAGNI DI VIAGGIO'.


Nonostante qualche cambio di programma, non è stata, certamente, la pioggia a smorzare l'entusiasmo della comunità mottolese nel dare il benvenuto a S.E. Mons. Claudio Maniago.

Con ombrelli alla mano, le confraternite, i fedeli, gli alunni, le associazioni, le autorità civili e militari hanno accolto l'alto prelato nell'atrio comunale. Poi, una visita al Palazzo Comunale ed una sommaria conoscenza dei dipendenti presenti, degli amministratori e delle forze dell'Ordine: Carabinieri, Polizia Municipale, Corpo Forestale dello Stato. Nella stanza del sindaco, il nuovo vescovo ha espresso il suo ‹‹apprezzamento per tutti coloro, che si spendono, con impegno, nel garantire servizi per il bene della comunità››.

Al primo cittadino Luigi Pinto, il compito di consegnare a S.E. alcuni testi, nei quali sono illustrate tutte le bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche della "spia dello ionio". Poi, nonostante la pioggia, attraverso il corso cittadino, il vescovo ha voluto raggiungere a piedi la Chiesa Madre, non prima, però, di aver condiviso, con i bambini, il lancio, verso il cielo, di palloncini bianchi e gialli.
In chiesa, nel suo discorso, il sindaco si è auspicato che la vicinanza dei Mottolesi possa allontanare da S.E. ogni forma di nostalgia, derivante dall'essere lontano dagli affetti più cari. ‹‹Il nostro impegno - ha detto - sarà quello di farla sentire a casa. Siateci vicino don Claudio››. Così lo ha voluto chiamare Pinto, proprio com'era scritto su uno degli striscioni di benvenuto, semplicemente per manifestare al vescovo tutto il calore umano e la vicinanza della comunità mottolese. ‹‹La vogliamo accanto come padre spirituale, con il quale condividere questo nuovo percorso evangelico››. 
Nostalgie? ‹‹Non ne ho da curare e spero che non me ne vengano - ha scherzato S.E. Maniago››. Ha poi, ringraziato tutta la comunità mottolese per l'accoglienza ricevuta, che, nonostante le avverse condizioni climatiche, ‹‹è stata ugualmente calorosa - ha detto - facendomi già sentire cittadino di Mottola. In mezzo a voi sto bene, perché, se sono qui, per decisione del Santo Padre, è stato il Signore a volerlo. Voglio condividere con voi la vita di ogni giorno - ha, poi, aggiunto - anche attraverso l'opera dei sacerdoti. Spero di essere testimone del Signore, in mezzo a voi, strumento di speranza, per andare avanti››.
Il vescovo Maniago ha anche scherzato sulla posizione logistica di Mottola: ‹‹Indirettamente, ho già imparato a conoscere questo paese: posto sul colle, per uno straniero come me, è una bussola per orientarsi a muovesi sul territorio di questa Diocesi››. 

Ha, poi, fatto riferimento anche al "don": ‹‹Salutarmi come don Claudio non è affatto una forma di arroganza. Anche a Firenze, il vescovo ausiliario era semplicemente don Claudio. Apprezzo, anzi, la vostra vicinanza di stima e di collaborazione; la stessa, che deve necessariamente esserci tra le istituzioni. E, proprio in tal senso, mi riprometto, sull'esempio dei miei predecessori, di continuare in una logica di dialogo per il raggiungimento del bene comune. Saremo compagni di viaggio - ha, così, concluso il suo intervento -, affidandoci alla Vergine Maria e ai santi patroni››.
Ne è seguita la santa messa, concelebrata con i parroci don Pierino Balzello, don Antonio Schena, don Graziano Marangi, don Luigi Conte, don Sario Chiarelli, don Domenico Danza e don Giacomo Antonicelli. Nell'omelia, l'invito di S.E. ad ‹‹essere vigna del Signore, piantata per portare frutti gradevoli, di cui tutti ne possano godere ed ad unirsi in preghiera per la famiglia, nel giorno del Sinodo››. 

Maria Florenzio

Fonte: piazzanews.it