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martedì 22 settembre 2015

DAL 23 SETTEMBRE LA LEGGE SULL'AGRICOLTURA SOCIALE.


Taranto - La Cia Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto mette in risalto l'approvazione definitiva della legge nazionale sull'agricoltura sociale che ha finalmente riconosciuto giuridicamente le tante esperienze di eccellenza, spesso volontarie e autogestite, di chi ha saputo coniugare l'imprenditorialità agricola con la responsabilità sociale.

La legge, che entra in vigore il 23 settembre conta oltre 1.000 progetti attivi,che pongono, con oltre 4 mila addetti su tutto il territorio, l'Italia ai primi posti dello scenario Ue, con un valore alla produzione di circa 200 milioni di euro.
Può cominciare dalla cura dell'orto o da un corso di panificazione il riscatto sociale e il reinserimento lavorativo di persone disabili o svantaggiate; perché l'azienda agricola non è più sinonimo solo di cibo, campagna, paesaggio rurale: oggi vuol dire anche welfare, uno spazio solidale dove le fasce deboli della popolazione possono costruire nuove relazioni sociali, fare terapia con gli animali o con le piante, ritagliarsi un posto nuovo nel mercato del lavoro.
"La buona agricoltura svolge da sempre una rilevante funzione sociale: oltre a latte, vino e frutta, produce welfare ‘rigenerativo' – hanno spiegato dalla Cia – dando nuova vita e nuove risorse al rapporto tra città e campagna, e diventando un soggetto attivo nell'erogazione di servizi al pubblico".
Tantissime aziende associate alla Cia anche in provincia di Taranto hanno già avviato e sperimentato questo nuovo modo di fare agricoltura, promuovendo l'offerta di servizi assistenziali e occupazionali a vantaggio di soggetti deboli (portatori di handicap, tossicodipendenti, detenuti, anziani, bambini) e di aree fragili (montagne e centri isolati) in collaborazione con istituzioni pubbliche e con il vasto mondo del Terzo Settore. “La sua approvazione è fondamentale e la Cia l'ha fortemente sostenuta, perché una legge nazionale stabilisce delle definizioni, crea un linguaggio, pone limiti, mette a punto strumenti, favorisce una strategia condivisa, orienta l'attività legislativa delle Regioni".
Con questa iniziativa la Cia vuole anche evidenziare il suo impegno nel settore e lavorare per il rafforzamento del Forum dell'agricoltura sociale, perché l'agricoltura sociale è un processo plurale, radicato nei luoghi e sulla base dei bisogni delle comunità locali. La fattoria sociale non è mai un'esperienza isolata, ma sempre un sistema territoriale che coinvolge aziende agricole, cooperative sociali, strutture sanitarie, enti locali, famiglie".
Soprattutto la Confederazione Italiana Agricoltori vuole essere parte propositiva con le Regioni nella predisposizione dei Psr, nella realizzazione di programmi finalizzati allo sviluppo della multifunzionalità delle imprese agricole e basati su pratiche di progettazione integrata territoriale e di sviluppo dell'agricoltura sociale. “Ora occorre costruire progetti partendo dai fabbisogni e dalle risorse specifiche delle varie aree del Paese. Sappiamo che non è facile. Le innovazioni sociali sono decisamente più difficili di quelle tecnologiche anche complesse. L'agricoltura sociale è un'attività economica e come tale deve produrre reddito, deve essere profittevole ma che c'è altro, c'è tanto d'altro. L'agricoltura sociale accresce la reputazione del comparto ed è un ulteriore valore per la società".
Il punto fondamentale è che finalmente le attività svolte nell'ambito dell'agricoltura sociale vengono riconosciute attività agricole a tutti gli effetti con la cosiddetta "connessione", godendo dello stesso regime fiscale.
"La tassazione sarà la stessa senza la necessità di aprire posizioni differenti, rientrando nella normale attività agricola nella logica delle multifunzionalità e questo aiuta moltissimo perché se si vuole aprire la propria azienda a un agri-nido, fare attività di fattoria sociale, questo diventa parte integrante dell'attività agricola, compresi gli effetti fiscali".

La Cia di Taranto ha messo a punto uno staff di tecnici qualificati per offrire consulenza a tutte le aziende interessate.

Fonte: CIA Taranto