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lunedì 27 luglio 2015

STASERA "FUORI DI TANGO" - SPETTACOLO SUL TANGO ARGENTINO.


Torna a Mottola l’elegante e inusuale incontro tra musica, poesia e teatro firmato FuoriDiTango,  lo spettacolo sul tango argentino organizzato dall’Associazione Centro Didattico Musicale Orff Schulwerk con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Mottola, evento che si terrà lunedì 27 luglio alle ore 21 nell’atrio esterno dell’IC Manzoni di Mottola (ingresso di via F.lli Rosselli) nell’ambito del calendario estivo della città di Mottola.



Dopo il successo dello scorso anno i FuoriDiTango, arricchiti dalle ultime esperienze che li porteranno presto a valicare i confini regionali (il prossimo 7 agosto saranno a Trento per la rassegna culturale Contradalarga), vengono riconfermati tra gli eventi del cartellone estivo.
Musica colta e tradizione popolare si fondono per dare una veste nuova ed accattivante al repertorio tradizionale del tango argentino per un risultato al di fuori delle regole stilistiche imposte dalle interpretazioni più note, donde il nome del progetto.
Al M° Antonio Palazzo, celebre pianista e compositore di Martina Franca, è stato affidato l’originale arrangiamento di molti brani in programma, mentre per altri i FuoriDiTango ne hanno elaborato la propria visione. Il repertorio  musicale eseguito dalle due direttrici artistiche nonché raffinate pianiste formatesi nella scuola musicale di Gianna Valente, Maria Luisa Abbattista Porsia Caragnano, insieme al violino di Leo Gadaleta e alle percussioni di Giuseppe Di Pinto, prende vita grazie alle esibizioni dei due pluripremiati ballerini di tango argentino, Miky Padovano e Anna Paradiso, e alla voce energica dell'attore William Volpicella che racconta la magia tanguera in prosa e in versi.  

La nostra – chiosa una delle direttrici artistiche, Maria Luisa Abbattista - è una versione forte del brano, a cui siamo giunti amando e vivendo profondamente questo tipo di musica; non solo eseguendola, ma anche cercando di ricreare quell’intensa magia che il repertorio tanguero reca in sé”.