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mercoledì 17 febbraio 2016

“MUSICA SEI”. PIACE LO SPETTACOLO MUSICALE DEL M° LEO CARAGNANO, TORNATO A SUONARE, DOPO UN GRAVE INCIDENTE.

 

MOTTOLA – “Musica sei ... è musica, canto, danza, poesia. Ma è anche passione, emozione, amore, sogno. Insomma, è una carezza ai sensi”. Così, Annalisa Palattella di “Vento di Terra”, ha definito lo spettacolo confezionato dal M° Leo Caragnano, portato all’attenzione del pubblico prima nella splendida cornice dell’agriturismo “Villino Odaldo” di Arcangelo Latorrata e, poi, nella sede dell’associazione “Agorà” di Antonella Casulli”, nel centro storico di Mottola.

Si tratta di un recital, pensato, studiato, per certi versi anche sofferto, che ha visto il M° Caragnano tornare all’opera, dopo il grave incidente stradale, che, il 6 luglio scorso, lo ha visto gravemente coinvolto, sulla strada statale 100, assieme alla compagna Angela Filomena.
Mesi di riabilitazione, per recuperare appieno la funzionalità della mano destra ed “il miracolo si è avverato – ha detto commosso Caragnano - dopo lo spettacolo, dedicato alla zia, il suo angelo custode, che, ironia della sorte, perse la vita qualche ora prima di quel terribile incidente”.
Così, il M° Caragnano è tornato ad esprimere la sua passione musicale al pianoforte, in uno spettacolo, di cui lui stesso né è il direttore artistico.
Ha proposto musiche di Mozart, Heller, Bach, Cimarosa, Kuhlau, creando una sorta di filo conduttore poetico – musicale, che riporta indietro, nel tempo, sul finire del ‘700.
A momenti di solo musica strumentale, con Caragnano accompagnato al violino da Cosimo Angiulli e da Antonella Santoiemma al flauto, si sono alternati momenti di poesia, canto e danza, con la partecipazione di “tre muse d’eccezione”: Annarita Di Leo, musa ispiratrice del canto; Maria Paola Nigro, della poesia; Sara Montemurro della scuola di ballo “Royal Ballet”, musa della danza.
Un reading – spettacolo, che esula dal solito format, destinato a palati raffinati, per un pubblico che ama concentrarsi sulle note, sull’espressività vocale, sulla gestualità.
Il M° Caragnano ed i suoi collaboratori sono riusciti a creare un'atmosfera straordinaria, rapendo letteralmente il pubblico con musiche, danze, versi e sensazioni, in un percorso emotivo, che ha saputo coinvolgere i cinque sensi all'interno di uno scenario, curato nei minimi dettagli, in entrambe le location.

Un recital pensato per emozionare i sensi, quindi, “in parte dedicato alla musica, la cura migliore dell’anima – è stato il commento di Caragnano - in grado di farti superare le difficoltà. Ridandoti le ali, anche nei momenti più avversi della vita, ti infonde la forza ed il coraggio per riprendere a volare, per te, per gli altri”.