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sabato 5 aprile 2014

SCOSSA DI TERREMOTO DI MAGNITUDO 5 CON EPICENTRO NEL CROTONESE: TERRORE IN CALABRIA.


Una prolungata scossa di terremoto di magnitudo 5 della scala Richter è stata distintamente avvertita in tutto il Sud Italia alle 12.24.Il sisma ha avuto epicentro in Calabria, nel Crotonese, a una profondità di 65.7 chilometri.

L'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) indica che l'epicentro è nel Mar Jonio, a ridosso della costa calabrese, con coordinate 38.7927 di latitudine nord e 17.2603 di longitudine Est. I Comuni più vicini all'epicentro sono stati indicati in Isola Capo Rizzuto, Crotone, Cutro e Bodricello, in un'area compresa tra le province di Crotone e Catanzaro. Numerose le chiamate arrivate al 115 dei vigili del fuoco, anche se al momento non è stato segnalato nessun danno. Momenti di panico nelle scuole di Catanzaro e Vibo Valentia, dove gli studenti hanno abbandonato le aule e si sono riversati in strada. La scossa è stata avvertita in tutte e cinque le province calabresi.

«Sono in contatto con le forze di polizia e i vigili del fuoco che mi hanno rassicurato - dice all'Adnkronos il sindaco di Crotone Peppino Vallone - non abbiamo ricevuto nessuna chiamata per persone ferite o danni anche minimi nella città di Crotone. Per fortuna non ci sono state conseguenze di nessun tipo». Il sindaco, fuori città, sta rientrando in queste ore a Crotone.

Gianluca Bruno, sindaco di Isola Capo Rizzuto, ha raccontato all'Adnkronos che «Il terremoto è stato sentito da molti cittadini che si sono spaventati. La scossa è durata circa 50 secondi, è stata abbastanza lunga. Un pò di paura tra la popolazione ma per il momento non ci risultano danni. Abbiamo attivato la Centrale operativa del Comune con la protezione civile e nel pomeriggio faremo una riunione per fare il punto della situazione e predisporre un primo giro di ispezioni nei luoghi di culto e nelle scuole».

Da una prima ricognizione non risultano danni ai beni culturali della Calabria. Lo riferisce all'Adnkronos l'assessore regionale alla Cultura della Calabria, Mario Caligiuri, che monitora la situazione e sta seguendo gli sviluppi. A quanto riferisce lo stesso Caligiuri, dopo aver sentito gli addetti al museo nazionale di Capo Colonna e il comandante regionale del Nucleo tutela beni culturali della Calabria, maggiore Raffaele Giovinazzo, è intatta anche l'ultima colonna rimasta del Tempio di Hera Lacinia, che svetta sul promontorio di Capo Colonna.

«C'è stata paura, tanta paura. Appena è stata avvertita la scossa siamo usciti tutti e ci siamo radunati nel cortile del nostro istituto». Si tengono ancora per mano, «per darsi forza», dicono, due studentesse dell'Istituto professionale per il commercio di Botricello. Il centro, a circa 30 chilometri da Catanzaro, è una delle località più vicine all'epicentro del sisma che ha interessato lo Jonio alle 12.24 di oggi. «La scossa qui - aggiunge un altro ragazzo poco distante anche lui in attesa alla fermata del bus - si è sentita molto bene. Ci hanno fatto evacuare subito». Anche al bar sulla statale 106, arteria che collega Reggio Calabria a Taranto e che taglia in due il paese, unico argomento di discussione è la scossa di terremoto. «Ci ha fatto tremare tutti», dice un anziano signore mentre sorseggia il caffè.

Due terremoti nella stessa zona negli ultimi 40 anni L'area colpita dal terremoto di oggi è stata protagonista di altri due sismi analoghi negli ultimi 40 anni e un terremoto notevolmente più forte avvenuto nel 1832. In tutti i casi, osserva il sismologo Francesco Mele, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), è entrato in azione lo stesso meccanismo, per il quale la struttura geologica chiamata Arco calabro viene schiacciata tra la pressione della crosta ionica e quella tirrenica.

«Il terremoto di oggi - spiega - è avvenuto in mare, a circa 23 chilometri a Sud Est di Capo Rizzuto e a 66 chilometri di profondità. Nel 1983 un terremoto di magnitudo 5.4 aveva colpito la stessa area, circa 30 chilometri a Nord Est, e nel 1977 un terremoto di magnitudo 5.1 era avvenuto 30 chilometri a Sud Ovest». In passato, nel 1832, un terremoto di magnitudo 6.5 era avvenuto nel Crotonese. «In tutti i casi - prosegue l'esperto - ad essere colpita è la stessa fascia lungo la costa ionica della Calabria».

È qui che la struttura chiamata Arco calabro, è schiacciata al di sopra della zona in cui la crosta ionica si piega sotto la Calabria e scende in profondità, al di sotto della crosta tirrenica, osserva Mele. «L'Arco calabro - osserva - è una zona molto complessa e studiata. Si trova infatti al confine tra due mondi molto diversi: da un lato la crosta oceanica più sottile che si trova a Nord della Sicilia e dall'altro la microplacca Adriatica che costituisce la zona più settentrionale della placca africana».

Fonte: www.ilmessaggero.it